La scoperta della lapide è avvenuta durante i lavori della giornata di studi «La cultura italiana, la Società Dante Alighieri e l'antisemitismo italiano», alla presenza di alcuni dei discendenti di quegli ebrei espulsi, ai quali è stato consegnato un diploma che dichiara i loro parenti soci perpetui, appunto revocandone l'espulsione, avvenuta a suo tempo sotto la presidenza di Felice Felicioni, chiamato a fascistizzare la Società.
Degli oltre 50 mila soci della Dante furono almeno 500 gli ebrei cancellati, con un solo caso di resistenza: Dora Sacchetto, segretaria del presidente di Trieste espulso, si dimise per solidarietà, rifiutandosi di prenderne il posto.
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