Concertone, dopo il forfait si apre anche il caso vigili: timore di proteste come due anni fa

Concertone, dopo il forfait si apre anche il caso vigili: timore di proteste come due anni fa
di Simone Canettieri e Laura Larcan
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Venerdì 23 Dicembre 2016, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 14:58

L'effetto collaterale del concertone di Capodanno saltato al Circo Massimo manda in fibrillazione anche i vigili urbani. La «maledizione del 31 dicembre» agita il corpo della municipale e soprattutto il comandante Diego Porta che non vuole ripetere il caso di due anni fa, quando per motivi sindacali legati alla rotazione oltre settecento caschi bianchi diedero forfait tra improvvise epidemie, donazioni del sangue e permessi per la legge 104.
Nella prima riunione di ieri sera con i sindacati (questa mattina alle 10 ce ne sarà un'altra) sono stati messi sul tavolo i problemi di quest'anno. Il primo riguarda l'organizzazione e la copertura degli eventi e lo spiegamento delle forze. Servono circa 700 agenti in più rispetto ai servizi ordinari. Per i turni che vanno dalla notte del 31 fino a quella del primo. Ed è qui che è nato il primo problema.

IL PROGRAMMA
Fino a ieri sera non si conoscevano di preciso le alternative, e gli eventuali piani B, per rimpiazzare il buio al Circo Massimo e ai Fori Imperiali. Da questo particolare dipende il dispiegamento delle forze in campo, che poi dalle 3 di mattina dovranno presidiare i 4 ponti (Sisto, Sant'Angelo, della Scienze e della Musica) dove si svolgerà l'altra e unica festa del Campidoglio che durerà fino alle 23 del primo gennaio. I vigili urbani sono anche in agitazione per le nuove disposizioni sulla polizia locale che ha in mente il ministero degli Interni per quanto riguarda la sicurezza in chiave antiterrorismo. Un tema che, agganciato alla trattativa sugli straordinari del 31 dicembre e del primo gennaio, fa partire in salita la trattativa prevista per questa mattina tra Porta e i sindacati.

I TIMORI
Proprio le organizzazioni dei lavoratori continuano a ripetere: «Vogliamo conoscere bene l'organizzazione di queste 24 ore per non ripetere i cortocircuiti di due anni fa». E qui si ritorna al blackout del concertone, anticipato da Il Messaggero, che ha scatenato l'ennesima bufera sulla giunta Raggi. L'assessore al Turismo Adriano Meloni è stato netto: «E' un peccato». Quello all'Urbanistica, Paolo Berdini, ha aggiunto: «Purtroppo se gli sponsor sono in fuga questa è la conferma che Roma non è una città attrattiva». Ieri sera per cercare di chiudere questo problema è stata sconvocata una giunta rinviata a oggi. Luca Bergamo, assessore alla Cultura e da poco vicesindaco, ha in mente una mossa a sorpresa: tamponare il vuoto lasciato dal concertone con uno show di artisti circensi al Circo Massimo a partire dalle 23.30 del 31 dicembre, e consolare romani e turisti con l'arte il giorno dopo. Mezzanotte coi trampolieri, insomma, e capodanno tra Lupa e Ara Pacis.

LA SORPRESA
A piazza Campitelli, l'idea sul tavolo del patron della cultura, sarebbe quella di aprire i musei comunali domenica primo gennaio. Della serie, il live pop rock va deserto e lui si gioca la carta delle istituzioni capitoline. Operazione, a onor del vero, che non rientra nella tradizione del Campidoglio. Un debutto, quindi. Ma quest'anno c'è il fattore prima domenica del mese ad ingresso gratuito, iniziativa ormai collaudata da un anno e mezzo in sinergia con il piano del Ministero per i Beni culturali voluto da Dario Franceschini. Insomma, capodanno e musei aperti (free solo per i residenti, però). Un cocktail su cui punterebbe Bergamo per rimpolpare il carnet in extremis. Operazione non così immediata: le trattative sindacali fervono in queste ore, anche perché il Contratto di servizio per il 2017 non è stato ancora firmato. E ieri sulla bufera del concertone sfumato, Bergamo ha precisato che «l'amministrazione ha voluto evitare la strada degli affidamenti diretti convinti della necessità di un forte segno di discontinuità anche nella modalità d'uso del Circo Massimo per eventi».