Roma, affitti stracciati e permessi facili: inchiesta sui circoli sportivi

Roma, affitti stracciati e permessi facili: inchiesta sui circoli sportivi
di Mirko Polisano
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Lunedì 3 Ottobre 2016, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 22:23
Permessi mai rilasciati e canoni versati in minima parte al Comune di Roma. C'è chi paga 5.200 euro l'anno invece di 52mila. Gli affari d'oro dei centri sportivi del Campidoglio e dei cosiddetti punti verde qualità del X municipio finiscono sotto l'attenzione della commissione prefettizia di Ostia. Un business che si aggira intorno ai 3 milioni di euro e che nasconderebbe una serie infinita di illeciti.
L'ITER
Anomalie riscontrate fin dall'inizio dell'iter di quasi ogni pratica. Sarebbero almeno 6 le situazioni sospette e su cui il prefetto Vulpiani, a capo della gestione straordinaria dopo lo scioglimento dell'amministrazione per mafia, vuole vederci chiaro. La polizia locale del X gruppo mare ha già ricevuto il mandato di passare al setaccio le strutture in odore di irregolarità, mentre gli uffici valuteranno licenze e autorizzazioni. Il dossier dove compaiono nomi noti di Ostia e anche calciatori della serie A sarà poi inviato in procura. Titoli, planimetrie, convenzioni fantasma e contratti che non sono mai stati rispettati, la truffa è presto servita.
IL MUTUO
I casi più eclatanti si registrano nell'entroterra, a metà strada tra l'Eur e il mare. Nella lunga lista su cui la commissione prefettizia vuole far luce c'è anche l'impianto sportivo comunale di San Giorgio ad Acilia, ristrutturato grazie a un investimento di spesa di diversi milioni di euro che vede il comune di Roma come garante del mutuo. La concessione scadrà nel 2030, ma i gestori versano alle casse del Campidoglio un canone ridotto del 90%. Una sorta di «fitto sociale» in cambio di offrire i servizi all'utenza al prezzo delle tariffe comunali, che però non sono state ancora applicate. Perfino Mafia Capitale è arrivata a mettere le mani sui parchi del territorio.
LA MADONNETTA
Alla Madonnetta, una delle società che gestiva la parte sportiva del punto verde di via Molajoli ha venduto le proprie quote a Fabrizio Testa, arrestato nell'operazione che ha coinvolto l'ex presidente Andrea Tassone e attualmente in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, estromettendo di fatto il regolare concessionario Andrea Ciabocco e portando alla chiusura dell'area verde, ora sotto sequestro. Stando alle carte del X municipio, in via di Macchia Saponara, i prefabbricati in legno e le tenso-strutture per realizzare i campi di calcetto e beach volley stanno in piedi tutto l'anno a scapito del regolamento comunale che prevede un periodo massimo di tre mesi. Sull'imbroglio dei punti verde qualità si è espressa anche l'autorità Anticorruzione, e lo ha fatto in modo inequivocabile: «Si riscontrano seri dubbi di violazione di legge nello stesso bando di gara e di violazione delle norme sull'edilizia e l'urbanistica». La polizia municipale del X gruppo, guidata dal comandante Antonio Di Maggio, ha già sequestrato due capannoni abusivi in via Mondaino ad Acilia. E i blitz continueranno.
LA PALESTRA
Capitolo a sé, invece, il parco Canale dello Stagno di via Mar dei Sargassi a Ostia. La palestra realizzata al suo interno, secondo le planimetrie in mano al municipio, avrebbe volumetrie in eccesso rispetto a quelle del progetto approvato e all'intero punto verde qualità mancherebbe il parere positivo della Riserva all'edificazione. Nelle quote societarie compaiono i nomi noti dell'imprenditoria di Ostia ma anche quello di Stefano Mastrangelo, ex dirigente del X Dipartimento del Comune sotto la giunta Veltroni, il padre dei Punti verdi romani. Una garanzia per molti ma allo stesso tempo la sua presenza è apparsa un conflitto di interessi per molti altri.