Buche, così truccavano i sorteggi. Restano in carcere i tre funzionari

Buche, così truccavano i sorteggi. Restano in carcere i tre funzionari
di Adelaide Pierucci
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Sabato 2 Gennaio 2016, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 12:44
Inizio dell'anno amaro per tre funzionari finiti in manette nell'ambito dell'inchiesta bis sulle buche di Roma. Il tribunale del riesame, ieri, accogliendo i solleciti della procura, non ha revocato la misura del carcere per i due dirigenti del dipartimento Simu, Francesco Pantaleo e Stefano De Angelis, e per il funzionario del X Municipio Doriano Carbonari, arrestati insieme ad altri dipendenti pubblici, con l'accusa di aver intascato mazzette per chiudere un occhio sugli appalti per la manutenzione delle strade. I magistrati del Riesame hanno preso la stessa decisione anche nei confronti del tecnico del San Giovanni Addolorata, Franco Ridenti, accusato di omessi controlli nella ristrutturazione dell'ospedale. Quindi nessuna aspettativa di uscire presto dal carcere neanche per lui.

In attesa di conoscere le motivazioni delle decisioni, intanto, emergono nuovi particolari su come Luigi Martella, l'imprenditore di fatto monopolista delle gare pubbliche bandite dal Campidoglio e dai Municipi, si aggiudicava gli appalti. «Il sorteggio determinava quali imprese potevano presentare l'offerta», ha spiegato nell'ultimo interrogatorio il funzionario del IX municipio Piero Seguiti accusato di aver preso una mazzetta di 11mila euro. «L'aiuto - ha precisato il funzionario ascoltato in carcere dai pm Mario Pesci e Alberto Pioletti - era anticipare l'elenco dei sorteggiati nel periodo in cui era ancora riservato. Insomma una decina di giorni prima della lettera di convocazione. Si trattava di notizie che erano essenziali se uno voleva "pilotare" l'appalto mediante offerte o alleanze controllate».

LE SELEZIONI
L'attenzione dei magistrati così si è spostata anche sulle modalità del cosiddetto «sorteggio». E' emerso infatti che Seguiti proprio su insistenza di Martella avrebbe spartito i soldi con due colleghi. L'impiegato non ha specificato bene il motivo, ma ha sottolineato di aver notato che Martella poteva essere aiutato nell'aggiudicazione delle gare visto che le sue imprese stranamente vincevano «troppi appalti e che non poteva essere un caso, visto che la platea delle imprese era molto ampia». Il sorteggio fino a febbraio di quest'anno (prima del rinnovo della disciplina nel ramo), ha ricostruito l'impiegato arrestato, spettava al municipio sulla base delle disponibilità delle imprese raccolte in un elenco. Ed il sorteggio era fatto da una piccola commissione composta da funzionari e impiegati, guidata da un presidente. Nel nono municipio, ad esempio, erano duecento le imprese iscritte. «Il sorteggio», ha precisato Seguiti «determinava quali imprese potevano presentare l'offerta. Tra le imprese sorteggiate, le offerte presentate venivano selezionate sulla base del massimo ribasso. L'aiuto che poteva ricevere Martella era quello di conoscere in anticipo l'elenco dei sorteggiati nel momento in cui era riservato. Si tratta di notizie che, avute prima o in esclusiva, erano essenziali se uno voleva pilotare l'appalto mediante alleanze e offerte concordate».

Una specializzazione, a quanto pare, di Martella, arrestato a ottobre proprio per aver versato una mazzetta di duemila al funzionario del Simu Ercole Lalli per avere in anteprima notizie su un bando. «So che qualcuno potrebbe aver aiutato Martella anche negli affidamenti diretti delle gare, ma non ne conosco i dettagli», ha detto Seguiti. Si tratta di lavori (per meno di 40.000 euro) gestiti direttamente dagli uffici. Eppure pare che Martella non sarebbe mai stato soddisfatto del trattamento privilegiato a lui riservato. Tanto che qualche mese fa avrebbe fatto una scenata a un impiegato, a quanto pare, ritenuto a lui particolarmente vicino.

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