Roma, sos buche, boom di cause al Comune: 80 richieste al giorno

Roma, sos buche, boom di cause al Comune: 80 richieste al giorno
di Ernesto Menicucci
3 Minuti di Lettura
Martedì 1 Maggio 2018, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 00:18

C'era la neve, lo scorso 26 febbraio. E, subito dopo, c'era una città che si leccava le ferite: strade sgretolate dal ghiaccio, tronchi già malmessi che crollavano al suolo colpendo persone e auto. E, da allora, c'è stato il secondo effetto a catena: una processione virtuale per chiedere il risarcimento per danni. Tutti contro il Campidoglio, per la cattiva manutenzione delle strade, per lo stato comatoso delle aree verdi o delle alberature. Sono passati poco più di due mesi, ma all'Adir, la Mutua assicuratrice del Comune (oltreché di Atac e di Ama) stanno già facendo i primi conti.

LE CIFRE
L'emergenza buche e alberi potrebbe costare a palazzo Senatorio una cifra che oscilla tra i 6 e gli 8 milioni di euro. Un record quasi assoluto, se si tiene conto che si tratta solo di 60 giorni. Un dato che ha già messo in allarme Adir, che sì ha un fondo di riserva per pagare gli imprevisti ma che non ha mai dovuto affrontare simili spese. Tanto per capirci: in tutto il 2017 i sinistri risarciti dalla società sono stati circa 3.700, per un importo complessivo di 7 milioni di euro.
Ora, dopo appena quattro mesi del 2018, quel numero è stato quasi raggiunto, e dovrebbe essere superato a breve, magari già entro l'estate. La casella mail di Adir, da settimane, registra infatti un traffico di corrispondenza come il Gra nelle ore di punta. La media è di circa 80 lettere al giorno, che moltiplicate per i 40 giorni lavorativi di marzo e aprile (tolti sabati, domeniche e festività varie) fanno toccare quota 3.200 potenziali pagamenti: se venissero pagati tutti, l'incremento rispetto al 2017 sarebbe già del 100%. Se poi contassimo lo stesso periodo di un anno fa, cioè sempre i primi quattro mesi, il boom sarebbe ancora più clamoroso.

GLI UFFICI COINVOLTI
Le richieste arrivano, naturalmente dal Campidoglio, al quale si rivolgono i cittadini vittime di incidenti. O stradali, dovuti ad una buca sul terreno, oppure dovuti alla caduta di un ramo, come capitato in più zone della città, per la nevicata e non solo. L'ottanta per cento delle richieste provengono dal Dipartimento Infrastrutture e manutenzione urbana, il cosiddetto D12, che si occupa appunto di Lavori pubblici. Il restante arriva dal Dipartimento tutela Ambiente, l'ex Servizio Giardini, che cura o dovrebbe curare, vista anche la ristrettezza delle risorse da impegnare la manutenzione di parchi e ville comunali. Da lì, i risarcimenti vengono spediti ad Adir che poi apre l'istruttoria. Naturalmente, non tutte le pratiche vanno a buon fine per i cittadini: a volte per intoppi burocratici (domande mal presentate o documentazione carente), a volte per questioni di merito. Ma di certo, una mole di questo tipo induce a pensare che il tetto del 2017 verrà sicuramente sfondato.

Sulle zone da cui arrivano le maggiori richieste c'è qualche sorpresa. Nei cinque Municipi maggiormente colpiti, infatti, non ci sono il primo (Centro storico) e il secondo (Parioli-San Lorenzo), mentre compaiono quasi tutti quelli più periferici: Tiburtino, Prenestino, Appio-Tuscolano, poi Ostia e Tor di Quinto. I posti dove le consolari, ma non solo, cedono di più. Manca anche il III Municipio della disastrata Salaria, dove sono finite danneggiate un centinaio di macchine tutte insieme: a quanto pare, quelle pratiche devono ancora arrivare ad Adir.
Ovviamente, per l'esito finale dei risarcimenti, ci vorrà del tempo. Ma già si pone, per il Comune, un problema: le ditte che eseguono i lavori di manutenzione sono assicurate anche contro i sinistri. Ma in molti casi, laddove i nuovi lotti per i lavori ordinari non sono stati assegnati (sono la maggior parte: sei su dieci), non è detto che la polizza sia stata effettivamente rinnovata. E, in quel caso, per il Campidoglio diventerebbe un problema in più.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA