Roma, bambino nasce morto: aperta un'inchiesta

Roma, bambino nasce morto: aperta un'inchiesta
di Michela Allegri
2 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Agosto 2017, 09:03

Sono arrivati di corsa all'ospedale Fatebenefratelli sull'Isola Tiberina, convinti che in poche ore avrebbero finalmente potuto abbracciare il loro bambino. La gravidanza non aveva avuto complicanze, almeno in apparenza: dalle ecografie e dai controlli non erano emerse anomalie di nessun tipo. Sembrava tutto nella norma. Invece, il giorno più bello della loro vita si è trasformato in un incubo. In sala parto, subito dopo il travaglio, il bimbo è nato morto. Ora, i genitori, una giovane coppia di cittadini egiziani, vogliono sapere «la verità»: hanno sporto denuncia in procura per capire cosa sia andato storto e, soprattutto, per scoprire se per il decesso del piccolo siano configurabili responsabilità da parte del personale sanitario dell'ospedale, o imputabili ai medici che hanno avuto in cura la donna nei mesi passati. Sul caso, la procura indaga per aborto colposo.

IL REATO
Il pubblico ministero Pietro Pollidori, infatti, ha appena aperto un fascicolo. Per il momento non ci sono nomi iscritti sul registro degli indagati, ma il magistrato ha già ipotizzato un reato preciso: l'articolo 17 della legge 194 del 1978, quella sull'aborto. Nello specifico, la norma punisce chiunque cagioni a una donna «per colpa» l'interruzione della gravidanza o un parto prematuro. La pena prevista va dai tre mesi ai due anni di reclusione.

LA DENUNCIA
I fatti risalgono alla fine di marzo, ma la denuncia dei genitori è arrivata in procura solo nelle scorse settimane. Ieri il pubblico ministero ha incaricato il medico legale e uno specialista di effettuare gli accertamenti autoptici. La procura acquisirà la cartella clinica della donna e anche i documenti medici relativi alle visite e ai controlli ginecologici precedenti il ricovero. Gli inquirenti, infatti, vogliono verificare se il decesso potesse essere evitato e se non siano state prese le dovute precauzioni. Per stabilire se esistano responsabilità o condotte negligenti e imprudenti imputabili al personale sanitario è ancora presto: sarà necessario attendere i risultati dei rilievi, che verranno depositati a piazzale Clodio tra trenta giorni. Non è detto che eventuali leggerezze siano state commesse dai medici dell'ospedale che hanno gestito le fasi del travaglio e del parto. È anche possibile che i dottori che hanno seguito la donna nei mesi della gravidanza non si siano accorti di possibili malformazioni o anomalie, omettendo quindi di procedere con terapie idonee a evitare o contenere le problematiche. Per questo motivo, il perito nominato dal pm dovrà verificare i risultati delle ecografie e delle visite di controllo che la paziente ha svolto nel periodo che precede l'arrivo al nosocomio.