Atac, saltano i primi stipendi: niente busta paga per 70 dipendenti

Atac, saltano i primi stipendi: niente busta paga per 70 dipendenti
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 4 Ottobre 2017, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 17:24

«Gli stipendi dei dipendenti non saranno toccati», ha ripetuto per settimane Virginia Raggi mentre la più grande partecipata dei trasporti d'Italia andava al tribunale fallimentare per chiedere il concordato in bianco. Ora che la procedura è stata avviata, col primo via libera (burocratico) dei giudici, in Atac scoppia la grana dei salari non pagati. Circa 70 dipendenti, secondo diverse fonti, non avrebbero ricevuto la mensilità di settembre per «problemi con le coordinate bancarie», così avrebbero detto i funzionari dell'azienda interpellati dai sindacati. A molti altri lavoratori invece non sarebbero state saldate alcune voci indirette dello stipendio: la cessione del quinto per prestiti personali, rate del mutuo, perfino l'assegno di mantenimento dei divorziati che in teoria dovrebbe essere versato direttamente agli ex coniugi. La liquidità in cassa è agli sgoccioli, anche perché ieri è scattato il blocco di alcuni conti correnti di Atac per via del pignoramento chiesto dalla Roma Tpl.

CRISI DI LIQUIDITÀ
È una spia di allarme che si accende mentre gli esperti ingaggiati dall'azienda sono al lavoro per elaborare in tempi strettissimi un complesso piano di ristrutturazione e di rientro dal maxi-debito da 1,3 miliardi. L'ex direttore generale, Bruno Rota, il giorno delle dimissioni rivelò al Messaggero che già a luglio i soldi per gli stipendi vennero trovati «nell'ultimo quarto d'ora» grazie a una manovra in extremis con il Campidoglio. E di fatti, all'epoca, ci furono problemi per il pagamento dell'anticipo del Tfr chiesto dai lavoratori.

IL PRESSING
Ora la crisi si ripete, su una scala più larga. Anche la segreteria del consiglio d'azienda di Atac è in allarme. E ieri ha spedito una lettera al presidente e ad Paolo Simioni e al direttore del Personale, Paolo Coretti. «A seguito delle difficoltà nella ricezione delle spettanze del 27 settembre scorso - si legge nel documento - per quanto concerne i dipendenti i quali a vario titolo non hanno ricevuto lo stipendio, si richiede una convocazione immediata».

A peggiorare le cose, ieri, ci si è messa l'ennesima azione giudiziaria dei creditori. Un'ingiunzione di pagamento della Roma Tpl, presentata prima del concordato, per ora ha prodotto il blocco di alcuni conti correnti di Atac. Verranno sbloccati quasi sicuramente, per via della procedura fallimentare, ma prima che il giudice si esprima potrebbero passare diverse settimane. L'azienda che gestisce il 20 per cento delle linee bus di Roma poi potrebbe decidere, in assenza di versamenti da parte del Comune, di non pagare (di nuovo) gli stipendi agli autisti. Col pericolo che oltre un centinaio di linee periferiche rimangano scoperte e che gli autobus, di conseguenza, rimangano fermi nelle rimesse.

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