Atac, il flop dei controlli anti-evasione: dimezzate le multe ai portoghesi

Atac, il flop dei controlli anti-evasione: dimezzate le multe ai portoghesi
di Giuseppe Gioffreda
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Giovedì 27 Ottobre 2016, 07:55
Nell'ultima campagna elettorale il tema era stato preso di petto da tutti gli aspiranti sindaco della capitale: la lotta all'evasione tariffaria sui mezzi pubblici come punto di partenza per iniziare a raddrizzare i conti martoriati dell'Atac. Guerra dichiarata ai portoghesi, dunque, da tutti i candidati. Con le soluzioni più disparate: dai tornelli non scavalcabili nelle metro al ritorno del bigliettaio su bus e tram, fino all'ingresso sugli autobus solo dalle porte anteriori per scoraggiare i furbetti che provano a viaggiare gratis.
A maggio scorso la partecipata era pronta con un piano per ingaggiare anche dei controllori privati anti-portoghesi. Agenti di ditte esterne da sguinzagliare a bordo dei bus a caccia di chi approfitta del passaggio dei mezzi pubblici senza pagare un centesimo. Per i verificatori interni dell'azienda invece era allo studio un bonus in busta paga da agganciare al numero delle sanzioni: più multe fai, più ti pago. Tutti d'accordo a inasprire la guerra, dunque.

LE CIFRE
I numeri, infatti, non lascerebbero spazio ad ulteriori tentennamenti: le stime - quelle più prudenti - dicono che un passeggero su tre viaggia senza pagare. Con mancati incassi per l'azienda che si aggirano sui 60 milioni l'anno. E con la vendita dei titoli di viaggio che nell'ultimo anno è scesa di 10,4 milioni di euro. Ma i numeri raccontano anche che, al di là dei buoni propositi contro questa piaga nessun passo in avanti è stato fatto. Almeno stando ai dati certificati dal bilancio dell'azienda del 2015. Leggendo alla voce «introiti delle penalità per evasione tariffaria» (le multe fatte ai furbetti, per intenderci) si scopre che negli ultimi cinque anni sono dimezzati.
Sono passati dagli oltre 2 milioni incassati nel 2010 (2.207.863 euro per la precisione) a 1 milione e poco più del 2015 (1.061.979 euro). Con un decremento che negli anni è stato costante.

IL PERSONALE
Il numero dei portoghesi è diminuito nel tempo? I passeggeri ne approfittano di meno e dunque passano indenni i controlli? Difficile da dire. Di certo sta che la forza-lavoro che l'Atac dedica al contrasto dell'evasione sembra risicate. Sono 158 gli addetti dell'azienda inquadrati come controllori. Su un totale di 11.857 tra impiegati, autisti e operai, significa che solo un impiegato ogni 75 si occupa di combattere contro non paga il biglietto. Un mini-contingente da sguinzagliare (a squadra) tra le 7.037 fermate degli autobus disseminate nel territorio della capitale.

LA TENDENZA
Gli ultimi dati disponibili dell'anno in corso sembrerebbero indicare un'inversione di tendenza. Il numero di verbali staccati è cresciuto del 64% a marzo 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, e del 56% ad aprile 2016 rispetto allo stesso mese del 2015. Come evidenzia un report interno della municipalizzata, a marzo di quest'anno sono state elevate 12.650 sanzioni contro le 7.720 di marzo 2015. Il mese scorso invece sono stati multati 10.135 passeggeri contro i 6.508 di aprile dell'anno passato.
Anche l'incasso dei verbali pagati entro i primi 5 giorni ha fatto registrare una crescita record: 145.650 euro a marzo 2016 contro i 60.951 del marzo 2015 (+139%); 108.081 euro ad aprile scorso contro i 60.877 dell'aprile 2015 (+78%). Ma il piano sugli 007 privati si è arenato. Il bonus in busta paga per incentivare gli interni a fare di più anche. Di nuove misure neanche l'ombra. Alla fine dell'anno si tireranno le nuove somme.
 
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