Atac, il Campidoglio accusa: «Il ticket non vale il servizio»

Atac, il Campidoglio accusa: «Il ticket non vale il servizio»
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 27 Settembre 2016, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 13:20

Un servizio inadeguato e fuori da qualsiasi logica di mercato. È un rapporto durissimo quello stilato dalla Ragioneria generale del Campidoglio contro l'Atac. E la municipalizzata romana - un carrozzone da quasi 12mila dipendenti e 50 dirigenti - potrebbe presto pagare il prezzo della sua inefficienza: una sforbiciata di 37 milioni di euro rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio. Questo almeno è quanto ha calcolato, tenendo conto dei disagi che si sono accumulati nell'ultimo anno, l'Ufficio Statistica e Controllo finanziario del Comune.
Leggendo la relazione sul «Trasporto pubblico locale a Roma», si viene infatti a sapere che l'Atac spende per i suoi bus elettrici il 682% in più rispetto ai «costi standard», vale a dire i prezzi di mercato nel settore pubblico. Investimento generosissimo, che però finora non ha dato i suoi frutti. Anzi. Queste navette a batteria sono quasi tutte ferme. Per i filobus lo scostamento tra il «costo unitario» dell'azienda e i costi standard di mercato è solo del 59%. Per i bus a diesel e a metano del 3,5% nel primo trimestre del 2016. In totale, nel 2015, «il gap tra costi effettivi e costi standard», scrive la Ragioneria, per il servizio di superficie è del 9,5%. Rispetta i prezzi di mercato solo la metropolitana, che però paga altri disservizi pesantissimi. Le corse soppresse nel 2015, rispetto al 2014, sono aumentate del 101,8%. Più 129% quelle saltate per colpa degli scioperi. Addirittura più 946% quelle cancellate per «guasti agli impianti», passate da 134 a 1.402.

MEZZI GUASTI
Va male, malissimo, anche il servizio bus. Che sconta «la vetustà del parco mezzi e l'attuale stato di conservazione delle infrastrutture». La media dei bus disponibili, nel 2015, rispetto al parco mezzi in dotazione di Atac, è del 58,2%. Poco più di un veicolo su due può essere messo su strada. E infatti si sono perse quasi 300mila corse (299.042), «con un incremento del 42%» rispetto all'anno precedente. La manutenzione che avrebbe dovuto essere potenziata «non è in miglioramento negli ultimi anni», annota la Ragioneria.
Inutile dire, in questo scenario, che i romani siano i più insoddisfatti, tra i cittadini delle capitali Ue, quanto alla qualità dei trasporti pubblici. Il 65% dei residenti di Roma si dichiara scontento. «Un dato totalmente antitetico rispetto alle altre capitali europee - si legge nel rapporto - dove il livello di insoddisfazione raggiunge al massimo una quota del 25% a Madrid e risulta in alcuni casi pressoché marginale: Vienna 4%, Londra 11%, Berlino 13%».

LA STANGATA
A questo punto è «prioritario» secondo la Ragioneria, «un piano di investimenti su mezzi e infrastrutture». Ma parallelamente va «tenuto sotto controllo il processo di efficientamento di Atac». Che ora, per colpa dei suoi disservizi, potrebbe vedersi ridurre il contributo versato annualmente dal Campidoglio. Perché questi fondi sono calcolati in base ai «livelli adeguati di servizio», che ad oggi Atac «non sembra garantire», secondo la Ragioneria. Nel 2015, rispetto a quanto concordato con il Campidoglio, Atac ha prodotto 4,6 milioni di vetture-km in meno nel servizio bus e 800mila km in meno nel servizio metro. E nel 2016 si prevede una perdita di altri 7,7 milioni di km. Secondo questa proiezione, «il corrispettivo ad Atac scenderebbe da 559 milioni a circa 522 milioni».