IL RICOVERO
E' il pomeriggio del 27 marzo quando Aisha inizia a piangere perché ha forti fitte alla schiena. I genitori, preoccupati, decidono di portare la figlioletta al policlinico Umberto I. Dopo due settimane di ricovero, trascorse tra analisi e controlli, la bimba viene dimessa. Mamma e papà tirano un sospiro di sollievo: i parametri sanitari della piccola risultano nella norma e sembra non ci sia nulla di cui preoccuparsi. Dopo 48 ore, però, Aisha ha una ricaduta e viene nuovamente ricoverata. Questa volta, all'ospedale Bambino Gesù. I medici la visitano, la sottopongono ad ogni tipo di analisi. Tentano in tutti i modi di salvarla. Ma non c'è niente da fare: la giovane paziente muore dopo una manciata di giorni passati tra le corsie del nosocomio.
IL MISTERO
I genitori di Aisha, difesi dall'avvocato Marcello Marino, hanno denunciato ogni cosa in Procura. Sono sconvolti: è il secondo lutto che nel giro di un anno si abbatte sulla loro famiglia. Poco tempo fa hanno perso un'altra figlia, che soffriva di un grave disturbo congenito. Ora, chiedono risposte e vogliono sapere la verità. Ma, a distanza di più di un mese, il decesso della bimba resta senza un perché. A quanto sembra, infatti, nemmeno un primo accertamento autoptico ha potuto svelare le cause della morte della piccola. Per il momento, dalle analisi, sarebbero emersi soltanto possibili problemi al livello dei reni e, forse, alcune complicanze nel processo di coagulazione del sangue. Ma non basta per stabilire se i medici che hanno visitato la giovane paziente, e che l'hanno dimessa senza riscontrare patologie letali, abbiano commesso un errore. Attualmente, non è escluso che il decesso di Aisha sia stato causato da una tragica fatalità, o che la bimba sia stata colpita da una malattia fulminante e difficilmente diagnosticabile. Gli inquirenti, però, sono decisi a scavare a fondo nella vicenda. Per questo motivo il pm ha da poco nominato due nuovi consulenti: un medico pediatra e un istologo. Le prime risposte potrebbero arrivare già nei prossimi giorni.
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