NEL MIRINO
L’agenzia regionale, un carrozzone a uso e consumo delle clientele politiche e usato a mo’ di bancomat, non esce dai radar delle critiche. Commissariata da due anni, perché non in grado di approvare bilanci, è guidata dal fedelissimo di Zingaretti, Antonio Rosati, e da altri quattro dirigenti che guadagnano circa 110mila euro l’anno ciascuno. Costi importanti da digerire a cui si sommano quelli dei 29 funzionari della struttura (348mila euro all’anno in totale). Numeri che poi, alla prova dei fatti, straripano nell’inefficienza come dimostra il caso della gestione degli acquedotti avvelenati.
A BRUXELLES
La prima ad aprire il fronte politico è stata Mara Carfagna. La deputata di Forza Italia, con un’interrogazione ai ministri dell’Interno, Salute e Ambiente, ha incalzato il Governo «per accertare le responsabilità di questo caso, figlio del pressapochismo di Marino». Invocando, allo stesso tempo, un intervento dei carabinieri negli acquedotti. In contemporanea, lo scandalo è arrivato a Bruxelles, grazie all’intervento dell’europarlamentare di Ncd Roberta Angelilli. Dubbi e richieste di chiarimenti sono arrivati con altre interrogazioni dai deputati Paolo Binetti (Udc) e Gianni Sammarco (Ncd). Domani sarà la volta del senatore Gasparri.
LE INCHIESTE
Sullo sfondo di questa vicenda, c’è anche un altro aspetto. Quello giudiziario. In Procura c’è già un fascicolo, in cura al gruppo Pubblica amministrazione, sul caso. Una delle ipotesi di reato potrebbe essere quella di mancato allarme. Le domande a cui sta cercando di rispondere il pm Maria Letizia Golfieri sono chiare: perché il sindaco ha aspettato sette giorni prima di rendere pubblica l'ordinanza con di divieto per l'acqua all’arsenico presente negli impianti Arsial? E, soprattutto, perché i risultati della Asl sull'acqua batteriologicamente e chimicamente compromessa, già disponibili dal 17 dicembre, non si sono immediatamente tradotti in un adeguato avviso ai cittadini dei Municipi XIV e XV? Oltre a questa inchiesta, la Procura ha aperto un fascicolo esplorativo a proposito delle presunte responsabilità di Arsial nella gestione delle rete idrica, «molto superficiale», per dirla con il capogruppo di FI alla Pisana, Luca Gramazio.
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