Trastevere, incubo movida ma i vigili non si vedono: controlli solo nel weekend

Dopo i casi di Termini e dell’Esquilino nuovi problemi organizzativi per il Corpo

Incubo movida a Trastevere, ma i vigili non si vedono: controlli solo nel weekend
di Alessia Marani
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Martedì 29 Agosto 2023, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 00:08

I controlli della Polizia locale a Trastevere? A giorni alterni. Anzi, concentrati ormai quasi esclusivamente nelle ore serali e notturne del week-end, ossia il sabato e la domenica. Praticamente introvabili negli altri giorni, se non per chirurgici servizi di viabilità, sebbene i più ironici tra i caschi bianchi siano pronti a giurare che «il gabbiotto “Arenula-Ponte Garibaldi” ha ormai le ragnatele all’interno». La loro sporadica presenza oltretutto costa cara ai cittadini, perché assicurata praticamente solo “a gettone” ossia su base straordinaria. «Sono stata per tre mesi lontana dall’Italia - afferma Dina Nascetti del comitato Vivere Trastevere - sono rientrata venti giorni fa e la situazione di degrado e di abusivismo commerciale a ogni ora è addirittura peggiorata. Piazze, vicoli e muretti sono tappezzati da queste distese di lenzuola con sopra ogni genere di mercanzia, veri e propri mercatini di bancarelle abusive spuntano come funghi nelle aree pedonali dove, oltretutto, passano auto e furgoncini indisturbati. I turisti sono assediati e allibiti e noi residenti non sappiamo più a che santo votarci: gli assessori municipali non ci rispondono più e la Polizia locale è ormai sparita dai radar: non pervenuta». 

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LE PROBLEMATICHE

Motivo? La nuova organizzazione dei servizi che non prevede più per il caratteristico rione, tra i più amati dai turisti che lo affollano a tutte le ore, alla ricerca dei tratti di una Roma perduta e verace tra sonetti del Belli e piatti di (vera) carbonara, una presenza fissa e costante dei vigili urbani. «Gli agenti - afferma Sergio Fabrizi, segretario provinciale della Ugl Autonomie - sono demandati esclusivamente ai controlli nel rione per la movida serale.

I servizi sono predisposti solo per il venerdì e il sabato con orario 20/3 nella maggior parte dei casi e con qualche pattuglia con orario 21/4. Di giorno, attualmente, non risultano predisposte uscite, tranne la mattina, ma non sempre, per il presidio della viabilità a Ponte Garibaldi». Per i trasteverini l’assenza dei vigili sa di beffa visto che all’inizio di viale Trastevere è presente un Comando ma che si occupa di sola polizia amministrativa e di Nae, il Nucleo per l’assistenza agli emarginati. «Praticamente - affermano i residenti - sono le uniche “divise” che vediamo». Anche a Trastevere, insomma, sta avvenendo quanto accaduto a Termini e all’Esquilino. Qui la presenza dei caschi bianchi, istituzionalizzata in reparti specifici, è ridotta ai minimi termini. Un problema di organizzazione e di coperta corta: anche questa settimana, per esempio, non ci sarà nessun vigile a Termini, «l’unico è stato dirottato a Piazza Venezia», spiega il sindacalista. Eppure un tempo i “fischietti” a Trastevere erano di casa. A scendere in campo personalmente, come era avvezzo, persino lo stesso ex comandante Antonio Di Maggio, il “vigile-sceriffo”.

«Non nascondo che quando giro per Roma vengo avvicinato dai cittadini e dai colleghi che lamentano la scarsa presenza nei territori - spiega l’ex Capo del Corpo, andato in pensione nel 2020 - il che dà la cifra di un malcontento generale che viene percepito attraverso le condizioni di degrado sociale e urbano. Questo nonostante l’impegno dei vigili che sono in numero esiguo, ma più o meno invariato rispetto a tre anni fa. L’azione del Corpo, pur con tutte le difficoltà, non può essere distolta dal contrasto a fenomeni quali l’abbandono dei luoghi storici, l’abusivismo commerciale, i bivacchi, il controllo dei campi rom e le occupazioni abusive di edifici e spazi pubblici e privati». Di fronte a un simile scenario, è «comprensibile che le ferie debbano essere per tutti, ma per chi presta servizio nel Corpo d’estate in una città come Roma, dovrebbero essere programmate in modo tale da non sguarnire settori fondamentali di controllo. Nondimeno sarebbe necessaria una ricognizione immediata dell’utilizzo della legge 104 da parte di alcuni che riducono una norma civile ad un modo disonesto di farsi le vacanze. Quel che accade alla stazione Termini, come leggo dal giornale, se fosse vero è vergognoso - incalza infine - sarebbe indice di una gestione da rivedere. A tale proposito la direzione politica potrebbe fare appello ai 4/5 dirigenti più esperti per gestire al meglio il Corpo e sostenerlo fino al Giubileo». 
 

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