Non solo Termini. Anche il Reparto Esquilino dei vigili urbani di Roma Capitale, dopo il Covid, è stato ridotto al lumicino. Due o tre agenti al massimo per turno, che si assottigliano ancora (per quanto possibile) il venerdì e il sabato, per sparire completamente la domenica. Eccolo un altro settore caldo, anzi caldissimo, in quanto a commercio abusivo, degrado ed emergenze sociali, della Capitale in cui l'assenza degli agenti della Polizia locale pesa come un macigno. Pensare che solo tre mesi fa è stata istituita dal Campidoglio una speciale "cabina di regia" con l'obiettivo di «individuare e risolvere» i problemi dell'Esquilino. Ma nessuno si è accorto che, nel frattempo, i caschi bianchi del Reparto sorto ad hoc erano, di fatto, praticamente spariti.
Tra i giardini di piazza Vittorio, il mercato coperto di via Principe Amedeo e i banchi abusivi (nient'altro che lenzuola stese a terra) ormai sparpagliati a macchia di leopardo anche tra via Ricasoli e Porta Maggiore, gestiti soprattutto da rom e nordafricani che commercianti e residenti non hanno mai smesso di invocare maggiori controlli e un aiuto concreto per i tanti senza fissa dimora e fragili che tra queste strade e piazze bivaccano o cercano riparo. «Il Reparto Esquilino - spiega Marco Milani, segretario romano del Sulpl, sindacato unitario lavoratori polizia locale - era stato istituito alla vigilia del Giubileo del 2000 per affrontare al meglio le criticità di quest'area nodo nevralgico per la vicinanza alla stazione centrale.
All'epoca il problema principale era rappresentato dalla trasformazione di negozi e botteghe in depositi e magazzini per la Chinatown romana. Ora lo scenario è cambiato ma non meno pericoloso. Anzi. Insieme con Termini sull'Esquilino si concentra il maggiore sforzo della Prefettura per prevenire e contrastare, oltre all'abusivismo, i reati di spaccio, ricettazione, ma anche rapine e violenze.
Ruba auto ai vigili che la inseguono in taxi, il furto durante i controlli degli abusivi a Termini