Roma e l'inferno di Trastevere: risse, droga e schiamazzi. «Entrano in casa nostra»

L'allarme dei residenti dopo l'aggressione e le minacce per aver protestato contro un gruppo di ragazzi molesti

di Camilla Mozzetti
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Venerdì 8 Settembre 2023, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 10:50

«Abbiamo sentito i calci, le grida, per paura siamo rimasti in casa erano le due di notte ma come è possibile?». In via San Francesco a Ripa - quartiere Trastevere - alcuni residenti del civico 8 sono in strada. Fanno i conti con quello che tre ragazzini hanno fatto nel loro palazzo. «Un gruppo che si è staccato da un comitiva di almeno 150, tutti ammassati in una strada che, la vede anche lei, è lunga trenta metri». Il blitz è scattato così: «Il residente di un altro palazzo - spiega Alberto Von Majaier - per cercare di far smettere questi ragazzini che urlavano come dei demoni ha gettato un bicchiere, e mi creda, un solo bicchiere d'acqua dalla finestra». A quel punto una costola del "branco" si è staccata: «Hanno provato prima a sfondare il portone al civico quattro - prosegue l'inquilino - e poi sono arrivati da noi». Una ventina di residenti divisi in dodici appartamenti che sono stati svegliati dalle botte e dalle urla. «Sono riusciti a entrare e guardi - mostrano Francesca e il compagno Andrea Ballarini facendo strada nel corridoio di ingresso - cosa hanno fatto».

Movida Roma, raid dopo le proteste: danni e minacce ai residenti, distrutte auto e dipinti

A parte il vetro distrutto che proteggeva un dipinto del Seicento, fortunatamente scampato alla furia, i ragazzi hanno distrutto un altro quadro che raffigurava Roma e che era appeso alla parete destra dell'ingresso, comportando il distacco dell'intonaco.

Hanno preso a calci le cassette delle lettere e piegato, al punto che dovrà essere sostituita, la serratura del portone. «L'amministratore sta conteggiando i danni - aggiunge il condomino - ma non è neanche questo il problema». L'uomo sospira ed esce in strada, con la mano mostra i cocci di vetro che lui stesso ha attaccato uno dopo l'altro sopra la cornice del portoncino. «L'ho fatto per protezione - spiega - per evitare che altri possano arrampicarsi visto che già alcuni lo hanno fatto, arrivando alla mia finestra e vandalizzando con le scritte parte della facciata». Sono increduli questi cittadini.

LO SPAVENTO

«Abbiamo avuto paura - aggiunge ancora Francesca - hanno dato pugni, calci, erano in tre ed erano italiani purtroppo l'impianto di videosorveglianza, che pure siamo stati costretti a mettere, non ha registrato ma noi ormai da quattro anni a questa parte siamo in balia di questa violenza tutte le sere. D'estate è sempre così: sono tutti ragazzetti, dai 100 a 200 che sostano qui davanti in strada dai 15 anni ai 25, che fanno di tutto e di più, si ubriacano, non ti permettono di rientrare in casa, vomitano dovunque, cose assurde. In via della Cisterna a volte abbiamo visto anche ragazzine che tranquillamente fanno sesso dietro alle macchine. Ecco questo è il quadro».

 

In strada, ci sono ancora i lasciti perché non è stato vandalizzato solo il palazzo. Pure un'auto, parcheggiata di fronte, è stata usata come "scala": tetto sfondato, specchietto anteriore destro distrutto, parafanghi staccato. «Siamo al centro di Roma e, per carità, ogni quartiere soprattutto in periferia merita attenzione - rincara Von Majaier - ma qui davvero serve sicurezza, è un problema di ordine pubblico e ciò che accade non è tollerabile. Tempo fa diversi ragazzini si sono arrampicati sul tubo della grondaia per provare a raggiungere un anziano che si era affacciato alla finestra e aveva chiesto di fare silenzio. Le sembra una condizione normale? La situazione è fuori controllo anche a causa di alcune attività commerciali che sono un'attrazione perché vendono a minori alcolici di ogni tipo a tutte le ore senza sosta. Non è il turista di turno, qui si tratta di ragazzini, minori e "romanissimi". Ogni sera si creano assembramenti, è pericoloso noi siamo stanchi». Trenta metri e a pagare il pegno è stato il palazzo al civico 8 ma gli altri hanno già pagato il "prezzo" nei mesi scorsi: muri imbrattati, negozi costretti a mettere le inferriate alle vetrine, macchine fracassate. Sotto a un'edicola sacra si legge il lascito di un artista di strada: «Roma oscura, bella quanto atroce». Ma questa della «movida violenta è un'atrocità che non merita perdono», concludono i residenti.
 

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