Sacchetti di rifiuti gettati nei pochi cestini della carta presenti. Buste piene di immondizia abbandonate agli angoli delle strade o davanti agli alberi. Per non parlare di chi, la propria spazzatura, se la carica in macchina e la lascia nel primo cassonetto disponibile. Disagi (per i residenti) e ritardi nella raccolta porta a porta domestica, quella che si fa direttamente presso i palazzi tra Castro Pretorio e l'Esquilino. In una zona, attaccata alla stazione di Termini, dove il livello di decoro è spesso ai limiti della decenza. Una situazione che ha spinto il I Municipio a chiedere all'Ama di aumentare i giri di raccolta.
IL CALENDARIO
Sì, perché da circa una decina di giorni Ama ha cambiato il calendario dei ritiri dei materiali da differenziare: l'organico tre volte a settimana (martedì, giovedì e sabato), carta e cartone due volte (martedì e venerdì), plastica e metalli idem (mercoledì e sabato), l'indifferenziato pure (lunedì e giovedì).
A circa un chilometro, all'Esquilino, la situazione non è diversa. Spiega Letizia Ciccone: «C'è una gestione folle della raccolta porta a porta: ci sono ritardi nei ritiri e, vista l'alta presenza di spazzatura in strada lasciata da bar e ristoranti, ci sono palazzi che sono stati infestati dai topi».
Da Ama fanno notare che con il nuovo calendario si raccoglie comunque il 90 per cento della spazzatura da ritirare. E si dicono pronti a migliorare il servizio, introducendo maggiori controlli come si sta per fare a Monti. Detto questo, i residenti chiedono anche una dotazione maggiore di mastelli (i secchielli) e di bidoncini, perché quelli a disposizione si riempiono troppo in fretta di rifiuti puzzolenti. A peggiorare le cose, poi, sia il numero di utenze domestiche sconosciute all'Ama sia, soprattutto, la forte presenza di bed & breakfast, dove i titolari difficilmente spiegano agli ospiti come differenziare l'immondizia. Due fattori che rendono per l'azienda molto complicato tarare uomini e mezzi per il servizio.
Non lontano da qui, a Monti, le cose forse vanno anche peggio. Denuncia Nathalie Naim, residente nel quartiere: «Il rione è diventato una pattumiera a cielo aperto. Hanno creato delle isole ecologiche per i palazzi dove è stato eliminato il porta a porta, ma qui scaricano anche i ristoranti e i bar. Gli stessi che lasciano i loro bidoncini a ogni metro dei marciapiedi, costringendoci a uno slalom continuo. Negli stabili dove è rimasto il porta a porta, il ritiro non è regolare e quindi gli abitanti devono arrangiarsi come possono». Ama, per correre ai ripari, ha deciso di chiedere agli addetti che presidiano le piazzole di controllare anche i cassoni nei palazzi: quando sono pieni avranno il compito di avvertire l'azienda per ulteriori giri di ritiro. Una soluzione che si vuole estendere anche tra Castro Pretorio e l'Esquilino.