Roma, reagisce al rapinatore a Termini e viene arrestato per tentato omicidio: a dare l'allarme il complice del bandito

L’indiano aggredito in via Giolitti ha reagito colpendo uno dei banditi con una roncola

Reagisce al rapinatore a Termini e viene arrestato per tentato omicidio, a dare l'allarme il complice del bandito
di Flaminia Savelli
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Martedì 10 Ottobre 2023, 22:45 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 07:14

Hanno tentato il colpo ma la vittima, armata di roncola, ha colpito alla gola uno degli aggressori e poi si è dato alla fuga in sella a una bici. Ancora una violenta aggressione alla stazione Termini, in via Giolitti, quando lunedì notte due senza fissa dimora di origini ghanesi hanno tentato di rapinare uno straniero di origini indiane che si è ribellato. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno attirato l’attenzione di una pattuglia della guardia di Finanza. Allo stesso tempo, il complice del colpo fallito, ha chiesto aiuto ai vigilanti della stazione e quindi alla Polfer. Mentre un’ambulanza del 118 soccorreva il ferito trasportava la vittima al pronto soccorso del policlinico Umberto I in gravi condizioni, gli agenti della polizia di Frontiera hanno avviato le indagini. Un’escalation di violenza: poco prima al Pigneto una lite, tra due stranieri di origini senegalesi, è finita nel sangue. 

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LA DINAMICA

Dalle telecamere di video sorveglianza i poliziotti hanno ricostruito la dinamica di quanto avvenuto. Con i due ghanesi che hanno avvicinato lo straniero di origini indiane all’uscita del gate G. Hanno tentato di strattonare il trolley ma l’uomo si è ribellato e si è armato di una roncola che aveva in una delle borse. A quel punto si è scagliato contro uno dei due uomini per poi darsi alla fuga. 
Grazie alle immagini di video sorveglianza e al supporto degli uomini della Finanza, in pochi minuti gli agenti della Polfer hanno rintracciato e arrestato il fuggitivo: si tratta di un 35enne residente a Reggio Calabria ora accusato di tentato omicidio.

Restano tuttavia ancora dei punti da chiarire su cui gli uomini della Polfer stanno tuttora indagando. 

LA LITE DEGENERATA

I toni della discussione che si alzano, gli insulti e la violenta lite che finisce nel sangue a colpi di bottiglia. A chiamare i soccorsi lunedì notte in via del Pigneto sono stati alcuni residenti allarmati dalle grida. I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti delle Volanti che hanno trovato la vittima, uno straniero di origini senegalesi di 29 anni, riverso a terra in una pozza di sangue. Sul posto anche i sanitari del 118 che dopo averlo medicato e stabilizzato lo hanno trasportato in codice rosso al pronto soccorso del policlinico Umberto I. Mentre i poliziotti, pochi minuti dopo hanno rintracciato l’aggressore, un straniero di 37 anni anche lui di origini senegalesi, ora arrestato per aggressione e lesioni. 

LE INDAGINI 

Gli investigatori stanno ancora ricostruendo i contorni di quanto accaduto. Non è infatti stato ancora chiarito cosa abbia scatenato la violenta lite tra i due connazionali. Hanno proceduto con le testimonianze dei residenti che però non sono stati in grado di chiarire il contesto in cui è maturata la discussione degenerata nel sangue: «Intorno alla mezzanotte ho sentito delle grida dalla strada - ha riferito ai poliziotti uno dei residenti- quando mi sono affacciato alla finestra, ho visto i due uomini che discutevano. La situazione è precipitata in pochi secondi: i due uomini sono venuti alle mani quel punto uno è scappato via imboccando la via Prenestina mentre il ferito è rimasto steso a terra» ha concluso. Un racconto analogo a quello degli altri testimoni e di alcuni passanti che hanno assistito alla violenza. Da qui sono partite le ricerche dei poliziotti che hanno rintracciato il fuggitivo pochi minuti dopo mentre correva a piedi lungo la strada. A incastrarlo sono stati gli abiti, ancora sporchi di sangue. Il 39enne è stato accompagnato prima al ponto soccorso per alcuni lievi ferite al volto. Quindi è stato trasferito negli uffici del commissariato di zona per essere interrogato. Gli agenti hanno proceduto anche con i rilievi sul luogo dell’aggressione dove però non hanno trovato armi o coltelli. 

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