Dehors a Roma, arriva la proroga fino al 30 giugno 2023. Ma il Municipio: «Troppi senza concessione». Esultano i commercianti

Entro il 31 dicembre bar e ristoranti avrebbero dovuto smontare tavolini e pedane

Dehors, arriva la proroga: esultano i commercianti
di Carlo Romano
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Giovedì 22 Dicembre 2022, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 14:10

Dal governo è arrivata una nuova proroga ai tavolini e alle pedane collocate sui marciapiedi e sugli stalli di parcheggio durante il Covid, per venire incontro ai titolari di bar e ristoranti che hanno visto crollare i loro incassi. Una decisione che a Roma, una dalle più colpite dal fenomeno in Italia, sta creando non poche tensioni: con gli esercenti da un lato e dall'altro, tra i contrari, pezzi importanti della politica capitolina e i comitati dei residenti, soprattutto in centro storico.


I TEMPI
Entro il 31 dicembre bar e ristoranti avrebbero dovuto smontare i dehors.

Invece, nel decreto Proroghe, l'esecutivo ha deciso di spostare al 30 giugno 2023 «la possibilità per i pubblici esercizi titolari di concessioni o di autorizzazioni concernenti l'utilizzazione del suolo pubblico, di posare in opera temporaneamente, senza previa autorizzazione, su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico, strutture amovibili, quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni, purché funzionali all'attività degli esercizi stessi». Per altri sei mesi va avanti una deregulation, che oltre a confermare la presenza dei contestati tavolini, annulla di fatto tutti i controlli del dipartimento Commercio e dei Municipi sulle autorizzazioni post Covid. Che a Roma, soltanto nell'area del centro storico, sono circa 2mila. Ma questa è soltanto una faccia della medaglia: non manca chi, come la presidente del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi, spiega che la proroga rende vani i tentativi delle amministrazioni e della polizia locale di contrastare le postazioni senza concessione. Al riguardo nella Capitale è nata anche un'apposita task force di agenti della polizia locale.

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Soddisfatto il fronte degli esercenti. Il presidente di Fiepet-Confesercenti Roma e Lazio, Claudio Pica, oltre a «plaudire alla misura», fa notare che «la ristorazione, settore ampiamente colpito dalla pandemia, dal rincaro delle materie prime e dalla crisi energetica, necessitava di un sostegno che andasse proprio in questa direzione. Da parte del governo registriamo un'attenzione importante verso i pubblici esercizi». Quindi, conclude calcolando che la deroga «potrebbe portare benefici concreti con aumenti dei consumi del 15 per cento».
Diversa la posizione di una parte della politica. Bonaccorsi, per esempio, che aveva fatto approvare una mozione in I Municipio per chiedere al Comune di non applicare la proroga in Centro. Sul piede di guerra anche i comitati dei residenti : «Siamo stanchi del caos e di non trovare più parcheggio».
 

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