Materassi, cartoni e piccoli trolley compaiono dopo il tramonto negli angoli più nascosti dei cortili, negli androni, persino giù nella cantine o sui pianerottoli dei locali ex lavatoio agli ultimi piani. Una fetta del popolo dei desperados che la notte popola le strade intorno alla stazione Termini e i portici di piazza Vittorio all'Esquilino quest'estate si è spostato e ha trovato alloggio direttamente nei condomini residenziali, al riparo dal caldo e dalle intemperie tra le mura dei fitti palazzi umbertini costellati di affittacamere e b&b.
"LEGGE" DI STRADA
E in questa "corte dei miracoli", secondo la legge del più forte, c'è persino chi prende soldi per quei giacigli di fortuna, un autentico racket. «I posti se li affittano tra di loro. I senzatetto si appostano non lontano dai portoni e approfittano proprio del via-vai dei turisti che accedono alle case vacanze per intrufolarsi veloci all'interno - racconta senza mezzi termini un'inquilina di via Alfredo Cappellini che preferisce restare anonima - hanno capito che possono avere tutto: caldo o freddo a seconda che ci sia il sole o il maltempo, così come l'acqua dai rubinetti condominiali.
Uomini, donne, giovani e meno. Alcuni sono di origine maghrebina, ma molti arrivano anche dal Centro America e dal Sud America. Al rientro dalle vacanze i residenti del Rione li hanno ritrovati nei loro cortili. Come successo ai condomini di via Cialdini che l'altro pomeriggio hanno postato sul gruppo Facebook di quartiere la foto di un giovane clochard straniero che, completamente nudo, fa i bisogni nel cortile interno. La foto è stata scattata da una delle finestre del palazzo. «Lo abbiamo mandato via spessissime volte, abbiamo chiamato i servizi sociali e le forze dell'ordine ma niente... Lui ricompare puntualmente, gli piace fare i suoi bisogni tra le piante e poi lavarsi. Lava i suoi panni, li stende poi si veste e se ne va».