Roma, clochard sull'uscio di casa: accampamenti nei palazzi. I residenti: «Serrature manomesse»

Un'inquilina di via Alfredo Cappellini: «Nelle nostre scale ci dormono, mangiano, fanno i bisogni. Ogni tanto ne cacciamo qualcuno, ma abbiamo paura»

Roma, clochard sull'uscio di casa: accampamenti nei palazzi. I residenti: «Serrature manomesse»
di Alessia Marani
4 Minuti di Lettura
Martedì 29 Agosto 2023, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 07:26

Materassi, cartoni e piccoli trolley compaiono dopo il tramonto negli angoli più nascosti dei cortili, negli androni, persino giù nella cantine o sui pianerottoli dei locali ex lavatoio agli ultimi piani. Una fetta del popolo dei desperados che la notte popola le strade intorno alla stazione Termini e i portici di piazza Vittorio all'Esquilino quest'estate si è spostato e ha trovato alloggio direttamente nei condomini residenziali, al riparo dal caldo e dalle intemperie tra le mura dei fitti palazzi umbertini costellati di affittacamere e b&b.

"LEGGE" DI STRADA

E in questa "corte dei miracoli", secondo la legge del più forte, c'è persino chi prende soldi per quei giacigli di fortuna, un autentico racket. «I posti se li affittano tra di loro. I senzatetto si appostano non lontano dai portoni e approfittano proprio del via-vai dei turisti che accedono alle case vacanze per intrufolarsi veloci all'interno - racconta senza mezzi termini un'inquilina di via Alfredo Cappellini che preferisce restare anonima - hanno capito che possono avere tutto: caldo o freddo a seconda che ci sia il sole o il maltempo, così come l'acqua dai rubinetti condominiali.

Nelle nostre scale ci dormono, mangiano, fanno i bisogni. Ogni tanto ne cacciamo qualcuno, ma abbiamo paura».

Uomini, donne, giovani e meno. Alcuni sono di origine maghrebina, ma molti arrivano anche dal Centro America e dal Sud America. Al rientro dalle vacanze i residenti del Rione li hanno ritrovati nei loro cortili. Come successo ai condomini di via Cialdini che l'altro pomeriggio hanno postato sul gruppo Facebook di quartiere la foto di un giovane clochard straniero che, completamente nudo, fa i bisogni nel cortile interno. La foto è stata scattata da una delle finestre del palazzo. «Lo abbiamo mandato via spessissime volte, abbiamo chiamato i servizi sociali e le forze dell'ordine ma niente... Lui ricompare puntualmente, gli piace fare i suoi bisogni tra le piante e poi lavarsi. Lava i suoi panni, li stende poi si veste e se ne va».

PORTONI MANOMESSI

Inutile anche togliere l'acqua. Il tubo condominiale per l'irrigazione era stato bloccato, «ma lui - spiegano i residenti - mica è scemo, ha trovato il modo per riaprirlo». Chi abita all'Esquilino cerca di fare attenzione a richiudere bene il portone dietro di sé quando entra o esce di casa. «Ma purtroppo - aggiunge Marco I. - é una cosa comune avere portone e cancelli sempre spalancati qui nel rione. Da noi in via Principe Amedeo, addirittura, rompono di continuo pulsante e la serratura per impedire che si possa chiudere». Quello della presenza massiccia dei senzatetto in zona è un problema che da tempo assedia quest'angolo del centro. Una criticità per cui serve un monitoraggio costante di Comune e servizi sociali oltre che delle forze dell'ordine. Eppure, si scopre, il Reparto ad hoc dei vigili urbani è stato depotenziato e ridotto a poche unità. Di luglio l'interrogazione del capogruppo della Lega Fabrizio Santori per «sapere in che modo l'amministrazione capitolina intenda risolvere il problema dei senza fissa dimora dell'Esquilino e il connesso problema della criminalità e delinquenza che regna nel rione». Pronta la risposta dell'assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari che ha ribadito la consapevolezza dell'emergenza, distinguendo tra delinquenza e clochard: «A oggi abbiamo incrementato i posti per l'accoglienza (...) con una concreta e fattiva collaborazione tra istituzioni, terzo settore e cittadini». Ma c'è chi ha pensato, nel frattempo, a trovarsi una "casa" a modo suo, occupando pianerottoli e cortili privati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA