Valeria Vanni, la bimba di 10 anni con la gamba amputata ritorna a camminare: parte la gara per acquistare le protesi

La raccolta fondi è stata promossa da un medico: la Asl non le finanzia

Valeria Vanni, la bimba di 10 anni con la gamba amputata ritorna a camminare: parte la gara per acquistare le protesi
di Raffaella Troili
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Mercoledì 27 Settembre 2023, 00:12

Valeria oggi compie 10 anni. Valeria Vanni fino a poco tempo fa spossata e depressa per la chemioterapia e sotto psicofamarmaci, non si alzava dal letto. Una bimba di 9 anni capisce fin troppo bene ciò che le è capitato. Ora ha deciso di camminare, correre, vivere. Ha bisogno dell’aiuto di tutti. Per farla sentire ancor più amata, un medico di famiglia della Cassia, Maurizio Andreola, tramite solo un passa parola tra residenti, pazienti, amici e amici di amici, associazioni ha organizzato per sabato 30 settembre una grande festa, “Insieme per Valeria”, giornata di solidarietà nel villaggio Seven Hills country land di via della Giustiniana, per Valeria, affetta da una grave malattia e amputata a una gamba.

«La raccolta fondi è destinata all’acquisto di protesi tecnologiche che le permettano di svolgere una vita il più possibile simile a quella delle sue coetanee», spiega il medico che si è fatto in quattro.

In programma spazi dedicati al benessere, medicina integrata, yoga, psicologia, come pure ai bambini, tra libri illustrati da sfogliare, favole raccontate sotto gli alberi, il pony Stella con cui fare amicizia, degustazioni di vini e prodotti biologici, concerti, chiuderà un coro gospel con 70 musicisti. «Conosco i genitori di Valeria, mi sono proposto di reclutare più persone possibili per contribuire a sostenere la famiglia. Ho riscontrato tanta energia e generosità. Un moto spontaneo, da qui il fatto che la raccolta fondi non fa capo a nulla, ognuno può portare ciò che vuole, anche solo la sua presenza».

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Originaria di Roma, residenza a piazza Vittorio, Valeria a maggio 2022 ha cominciato ad avere grandi dolori al ginocchio destro. La rx è stata impietosa: tumore, osteosarcoma. Dopo un primo intervento ad Atene (la mamma è di lì)) sono seguiti cicli infiniti di chemio al Sant’Orsola di Bologna, l’intervento il 29 settembre eseguito dal chirurgo De Paolis. «L’esito negativo - spiega il papà Matteo Vanni - ossia una volta asportato il tumore e immessa una protesi interna mia figlia ha riportato un’ischemia dell’arteria poplitea». Sono seguiti altri 5 interventi per riaprire l’arteria, salvare la gamba. Il 25 ottobre l’amputazione. Valeria ha ricominciato altri cicli di chemioterapia, poi la riabilitazione a gennaio a Budrio. Il sostegno di Bebe Vio e della famiglia, come di altri atleti paraolimpici. Ma un percorso infinito a ostacoli: perché le protesi costano, non durano tanto per le ragazze in crescita.

COSTI E BUROCRAZIA

«Ci scontriamo con gli aspetti burocratici e normativi perché ci sono componenti tecnologici che vengono passati dalla Asl e altri no». Da qui le lunghe infinite missive con la Asl Rm1, domani la prossima visita, «la Asl copre una protesi base per camminare e una base per fare il bagno, con tempi lunghi e certificazioni di due mesi. Qualsiasi cambiamento, a partire dall’invaso, necessitano di prescrizioni e relazioni, la famiglia intanto paga». Tutto quanto potrebbe permettere a Valeria una vita “normale” è extra tariffario, «il ginocchio idraulico è pagato da noi la Asl non lo passa poiché non previsto dal ministero. Ma per un bambino la differenza è enorme tra un ginocchio meccanico e uno idraulico». Insomma, le spese sono e saranno tante. Il dottor Andreola non sapeva da che parte cominciare. «Valeria ci vieni alla mia festa?». Era preoccupato, tutti lo erano, la ragazzina era caduta in una profonda depressione. Da qui il passa parola, per far sentire la ragazzina meno sola nella sua lunga battaglia, aiutandola anche economicamente. Il dottore ha reclutato tutti, si aspetta a catena un migliaio di presenze per un evento organizzato nei dettagli e aperto a tutti. «I pazienti? Se non vengono cambiano medico». E il papà: «Che facciamo? Ci facciamo prendere dalla disperazione? Non possiamo». Su gofundme la raccolta fondi, l’iban è: IT62I0306905084098732730102. 

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