Poi se la prende con autista contrario al provvedimento e lo avverte: "Occhio a non essere il primo" (licenziato, si intende).
La querelle comincia con la risposta di Esposito a un iscritto del social network, che lo aveva interpellato per denunciare di "essere stato aggredito verbalmente da personale Atac per avere segnalato la presenza di borseggiatrici in stazione". "Dammi il nome e cognome e li licenzio in tronco", risponde a stretto giro il senatore Pd. E nei cinguettii di risposta, spuntano due nomi: F.S. e M.O.
Contattato al telefono, l'assessore ai Trasporti annuncia di avere preso nota della segnalazione e di avere chiesto ad Atac di avviare un'indagine interna. "Ho contattato il direttore generale Micheli per chiedere innanzitutto di verificare i due nomi, per capire se sono corretti o no. Se la segnalazione si dimostrerà esatta, convocheremo i due lavoratori in azienda per accertare la dinamica, anche con l'aiuto delle telecamere. Se hanno sbagliato, dovranno pagare".
Nel frattempo peró su Twitter il dibattito prosegue. E a un utente, presumibilmente dipendente Atac, che sembra non gradire l'atteggiamento di Esposito ("Ma te rendi conto de quello che scrivi?"), l'assessore risponde duro: "Occhio a non essere il primo" (licenziato).
Un botta e risposta a colpi di social, quello del senatore dem con l'autista, che segue quello di pochi giorni fa tra lo stesso Esposito e il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato. “Sei un poveretto. Gli Spada ti fanno sporcare le mutandine”, scriveva l'assessore al consigliere. Risposta di Onorato: “Un poveretto sarai tu che fai il senatore e l’assessore a 15mila euro al mese sulla pelle dei romani. Vergogna”.
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