Roma, Marino nomina la Cattoi coordinatrice di giunta: con l'ex portavoce onnipresente si rafforza il cerchio magico

Alessandra Cattoi
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 8 Gennaio 2014, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 15:58
Se c’ un cerchio magico del sindaco Marino, lei quella con il compasso. «Sos tata», direbbe qualcuno. In campagna elettorale l’avevano chiamata la badante di Ignazio Marino, da ieri è diventata la baby sitter di una giunta in cui - tanto per dirne una - ci sono gli assessori che litigano tra di loro e non lo fanno con i messaggini su Whatsapp, ma con le interviste sui quotidiani.



Ecco: la badante del sindaco e la baby sitter della giunta è Alessandra Cattoi, una quarantaquattrenne originaria di Riva del Garda, provincia di Trento, dal tono di voce tenue ed educata ma ferma e inflessibile come un buttafuori di una discoteca che fa selezione all’entrata. Laureata in storia contemporanea, nel 1994, a Bologna (dove Marino ha prelevato un altro mastino, il capo ufficio stampa, Marco Girella), ha vissuto fino al 1999 a Parigi, «dove ha lavorato e proseguito gli studi - si legge sul sito di Roma Capitale - di dottorato all’Institut d’Etudes Politiques». È l’unica di cui il sindaco si fidi davvero in Campidoglio.



LA SEGRETARIA

Per questo l’altro nickname che si porta dietro dalla campagna elettorale, la «segretaria», è assai ingeneroso perché Alessandra Cattoi, sposata con due figli, ha un rapporto pressoché alla pari con il primo cittadino, forse è l’unica che sappia calmarlo, rassicurarlo e farlo riflettere. Lavorano insieme da 15 anni (la Cattoi si è occupata anche della Comunicazione all’Ismett di Palermo), è stata la sua portavoce fino ad essere promossa, con un epilogo forse anomalo, ad assessore alla Scuola. Le biografie dicono di lei che si guadagnò qualche critica dai cittadini di Roma per una frase sulla sua pagina Facebook. Commentando una foto del Colosseo, aveva scritto: «Uno dei (pochi) motivi per cui vale la pena vivere a Roma».



Se proprio vogliamo trovare un senso al ruolo che Marino le affida, si potrebbe spulciare tra i suoi programmi tv preferiti: cita «Lie me», la serie che ha come protagonista una psicologa infallibile nello scoprire chi mente. Ecco, gli assessori sono avvertiti. A proposito di nickname: da ieri Alessandra Cattoi ne ha un terzo, «vicesindaco ombra», perché il ruolo che le è stato assegnato oscura parecchio quello del vicesindaco in carica, Luigi Nieri, che fino a qualche tempo fa sembrava avere un rapporto di ferro con Marino.
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