Roma, linea dura di Grillo e Casaleggio: decidiamo noi

Raggi
di Stefania Piras
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Mercoledì 5 Ottobre 2016, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 08:41

Ogni mese, un incontro. I leader del M5S si presenteranno a Roma una volta al mese per fare il punto della situazione con i parlamentari, una sorta di recall all'americana per capire chi sta lavorando e come. Soprattutto, per monitorare da vicino il caos della giunta Raggi e assumere le decisioni conseguenti.

Altra novità, un ruolo preminente sarà occupato da Davide Casaleggio, il figlio del fondatore del M5S. Durante la festa di compleanno del M5S (sono passati 7 anni dal giorno della presentazione del programma politico al Teatro Smeraldo di Milano) Grillo ha voluto essere molto chiaro con i deputati presenti: «Per le situazioni difficili la decisione è mia, ma passate prima da Davide».

Dopo l'evaporazione definitiva del direttorio, Grillo opta per l'incoronazione di Casaleggio jr. D'altronde Davide Casaleggio non ci ha pensato un attimo a scendere in campo per trovare gli assessori capitolini mancanti. È lui che tiene i rapporti telefonici con Raggi e dopo Colomban, sta continuando lo screening per trovare una sostituta all'ambiente, tema che sarebbe una delle cinque stelle simboliche del Movimento e che ora a Roma pare piuttosto cadente. Raggi non si è scomposta quando le hanno fatto notare che sarebbe meglio applicare il principio di precauzione con l'assessore Muraro indagata ma ha preteso in cambio un aiuto per non rimanere, ancora una volta, con la casella scoperta.

CONTAMINAZIONI
Il caso Muraro inquieta il Movimento, anche in un giorno di festeggiamenti come ieri dove emerge una coralità ritrovata di fronte a una torta di compleanno con tanto di foto, candeline e i leader che soffiano. Se ci fosse un desiderio da esprimere sarebbe proprio quello di preservare il cammino condotto fin qui da contaminazioni e nuovismi ai quali il Campidoglio non sembra invece sottrarsi. «C'è qualcuno che si sta distraendo - ha detto Grillo ai suoi - ma non vi distraete sulle cose interne, piuttosto pensate alle cose concrete».

La linea garantista inaugurata da Raggi su Muraro è stata ampiamente bocciata. E poco prudenti sono sembrate le dichiarazioni della stessa Muraro che a più riprese ha detto di avere il totale appoggio della sindaca Raggi. Raggi non parla, ma in compenso lo fa il suo fedelissimo Angelo Diario, consigliere capitolino del M5S: «Muraro? Ancora non è stata condannata». Un'uscita che ha sbalordito un po' tutti: dai vertici in giù fino ai parlamentari e agli attivisti pentastellati. «Ma lo sanno anche i muri che noi non aspettiamo di assistere alle condanne!» sbotta un esponente dello staff romano.

Non c'è molto da stupirsi allora se l'incontro auspicato l'altro ieri tra i leader del M5S e Virginia Raggi non ci sia stato. Il Campidoglio, nonostante sia a pochi passi dagli uffici dei gruppi parlamentari M5S dove è andata in scena la festa del M5S, è rimasto lontanissimo dal clima di ritrovata unità. Raggi non ha partecipato alla festa e i bene informati mettono persino in dubbio che sia stata invitata. La sindaca si è limitata a lanciare un tweet da lontano: «Auguri a noi, ogni anno sempre più grandi. BuonCompleannoM5S».

SMENTITA
Beppe Grillo, ieri, di buon mattino ha elogiato la pulizia di Roma «merito dei netturbini», ha messo in chiaro. Come a dire, mica del Campidoglio. E ha subito smentito l'incontro con lei e si è recato a Montecitorio per dar via a una riunione fiume con i deputati. Ognuno ha parlato dei temi che segue. Un esercizio a cui i parlamentari dovranno abituarsi spesso visto che la linea politica ora è totalmente in mano a Casaleggio e al comico genovese che hanno definitivamente pensionato il direttorio. A Roma, Grillo, ha voluto replicare il clima fraterno che ha respirato a Torino e ha messo in guardia tutti sul futuro prossimo: «Continueranno ad attaccarsi e sì, è vero, stiamo soffrendo tutti, ma dobbiamo stare uniti per il bene del Movimento».

E non smentisce le difficoltà nemmeno di fronte alla stampa quando rincasa all'hotel Forum: «Good movement, bad moments». Il Movimento è buono, i tempi sono difficili. «Troppe difficoltà per il direttorio, alcune cose sono state difficili da gestire - ha ammesso - per questo ho ripreso in mano io la situazione, è stato necessario». Ma ha pure salvato le capacità di Di Maio e Di Battista, profili che si vedranno sempre più in campo. Grillo assumerà anche il veto su interviste o comparsate in tv che saranno gestite in base ai temi del programma.

Ed è spuntato ieri anche un ricordo postumo di Gianroberto Casaleggio, una sua riflessione piuttosto pessimista sul ruolo futuro di Internet di cui invece aveva elogiato in precedenza le magnifiche sorti progressive. In un video rilanciato dal figlio Davide si parla di rete, dati e Intelligenza artificiale come di un qualcosa di potenzialmente minaccioso, incontrollabile, in grado di decretare la fine della razza umana.

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