Atac spacca M5s, Raggi attacca: «Chi critica è fuori». E vuole querelare Renzi

Atac spacca M5s, Raggi attacca: «Chi critica è fuori». E vuole querelare Renzi
di Mauro Evangelisti
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Sabato 29 Luglio 2017, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 12:42

Su Atac, l'azienda dei trasporti che non ha più un direttore generale e che dal prossimo mese rischia di non pagare gli stipendi, sta andando in scena l'ennesimo dramma della giunta Raggi e della crisi del Movimento 5 Stelle, tanto che la sindaca è costretta a lanciare un richiamo ai suoi, perfino a un fedelissimo come Andrea Mazzillo, che ora rischia il posto: «Stiamo tutti lavorando per questa città, dal sindaco fino al consigliere municipale. A tutti i componenti della mia squadra di consiglieri e di giunta dico infatti di non distrarsi dal lavoro alimentando sterili polemiche. Chi preferisce polemizzare si mette da solo fuori dalla squadra». Detta così suona appunto come un richiamo a Mazzillo, assessore al Bilancio, che ha dato segni di insofferenza su un quotidiano a causa delle decisioni calate da Milano. Dentro la giunta ormai c'è una guerra tra bande, perché presto andranno fatte nuove nomine e ogni assessore vuole coltivare il proprio orticello. All'esterno, le dichiarazioni dell'ex dg Bruno Rota, che pure era stato voluto e benedetto dalla Raggi, hanno l'effetto di un tornado, poiché ha fatto capire di avere ricevuto pressioni e raccomandazioni da uno dei consiglieri comunali M5S più in vista, Enrico Stefano. Così se la base è sempre più disorientata e delusa - o mente un uomo che la Raggi aveva presentato come il salvatore, o Stefano si è reso protagonista di pratiche non proprio in linea con il rinnovamento promesso da Grillo -, anche Matteo Renzi ieri ha trovato terreno fertilissimo per infierire. Ha detto il segretario Pd, nel corso della presentazione del suo libro sulla costiera amalfitana: «Nell'azienda dei trasporti di Roma i grillini, che dovevano fare la rivoluzione, invece fanno come gli altri, anzi peggio: raccomandando gli amici degli amici. Noi non prendiamo lezioni di moralità da quelli che hanno due morali». Poco dopo, Virginia Raggi è corsa ai ripari e soprattutto alla tastiera e su Facebook ha risposto: «Nessuno del Movimento 5 Stelle ha mai fatto raccomandazioni per amici, amici degli amici o parenti. Stefano si è sentito diffamato dalle affermazioni di Rota, riprese poi dal Pd, e lo ha querelato. «Le polemiche create dai giornali sono l'ultimo dei nostri interessi, ma se il segretario del Pd ci diffama è un'altra storia: Renzi sarà querelato e dovrà rendere conto delle sue parole». Per la verità le polemiche non sono state create dai giornali, le accuse sono state pronunciate da Rota, uno dei tanti uomini scelti dalla Raggi che poi se ne sono andati sbattendo la porta. La sindaca lo spiega in questo modo: «Rota ha dichiarato: Sono andato via perché pagavo un prezzo personale troppo alto, avevo dei rischi anche personali. Sono incensurato, voglio restare tale. Roma, e in particolare Atac, sono una sfida difficile da affrontare per chiunque. Capiamo le sue motivazioni in quanto manager, M5S invece ha il mandato dei cittadini e non può fermarsi dinanzi alle difficoltà, per quanto enormi siano».

VELENI
Ma se il problema fossero solo le polemiche con il Pd e Renzi, per la Raggi sarebbe una passeggiata di salute. A rovinare le sue giornate sono l'ennesima falla che si è creata in Atac con l'addio di Rota e soprattutto i rischi che sta correndo l'azienda con i suoi 12 mila dipendenti. Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio, e fidatissimo della Raggi, sta dimostrando una certa insofferenza nei confronti di alcuni uomini che sono stati inviati da Casaleggio, a partire da Massimo Colomban, l'imprenditore veneto che doveva riorganizzare le partecipate. In parallelo cresce il malumore nei confronti del vicesindaco Luca Bergamo, mentre ieri Marcello De Vito era visibilmente irritato per essere stato additato come complice di Mazzillo in una sorta di congiura con la Raggi. Nel più classico dei grandi balli sul Titanic, mentre Atac affonda spesso i litigi interni sono legati alle poltrone ancora da riempire, con gli assessori che si contendono le nomine nelle società partecipate come Zetema, Agenzia per la mobilità e Risorse per Roma.

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