Regione Lazio e veleni M5S, Lombardi striglia i suoi in chat: non c'è mezza idea per programma

Regione Lazio e veleni M5S, Lombardi striglia i suoi in chat: non c'è mezza idea per programma
di Simone Canettieri
3 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Gennaio 2018, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 19:27

Nervi tesi, tesissimi in casa Lombardi. In questi giorni la candidata alle regionali del M5S è in guerra con i suoi candidati. Il problema? Il programma elettorale che al momento ancora non c'è, o comunque è al centro di un vero e proprio travaglio. In un audio mandato sulla chat dei candidati, che il Messaggero ha ascoltato, Roberta Lombardi detta la linea e si sfoga: «Allora ragazzi, facciamo che ci capiamo dall'inizio: vi siete candidati a ottobre, siamo a gennaio e vorrei capire il vostro contributo alla stesura del programma. Se non queste sterili critiche in merito a errori, refusi scarsezze del programma che, sì è vero, c'erano, perché evidentemente non abbiamo grosse idee: né da parte dei sette consiglieri uscenti né da parte dei candidati nuovi né da parte dei sedicenti tavoli di lavoro».
 


Un'accusa pesante e netta, ma anche una mezza ammissione, da parte di Lombardi nei confronti sia dei consiglieri veterani sia degli aspiranti che puntano a un posto alla Pisana. La deputata uscente si sfoga con i suoi (?) «perché il lavoro che è stato fatto è un lavoro di collazione, di contributi che in alcuni casi ci sono e in altri evidentemente no». Prendiamone consapevolezza, attacca la grillina che si rivolge così alla squadra che dovrebbe sostenerla portandole voti in giro per il Lazio: «Voglio capire da voi, oltre che criticare chi ha lavorato, cioè uno staff di volontari, cosa avete fatto come i contributi di valore per dare una sostanza al programma che porteremo in Regione Lazio? Aspetto vostre delucidazioni. Grazie».
La misura è colma. Al punto che gran parte dei candidati avrebbe anche creato una chat parallela dove è stata esclusa proprio l'aspirante governatrice. Un clima di veleni, figlio di mille tensioni pronte a riemergere: da quelle con Valentina Corrado, sfidante alle primarie, per passare con il mondo di Virginia Raggi che è presente comunque in lista. E questi sono i risultati.

IL CENTRODESTRA
Se il M5S sembra essere in tilt, i partiti del centrodestra sono ancora imballati sulla strategia da adottare. La corsa solitaria di Sergio Pirozzi (senza cioè l'appoggio di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega) va avanti. Ieri il sindaco di Amatrice ha spiegato: «A breve usciremo con un programma credibile, che non è quello di Cetto La Qualunque, che promette tutto. Nel nostro programma non verrà promessa la luna». Il sindaco di Amatrice dunque va avanti più che mai spedito. Non solo. Tra il 15 e il 17 gennaio presenterà la lista (c'è tempo per tutti fino al 29 gennaio a mezzogiorno). E il centrodestra? Berlusconi, Meloni e Salvini si vedranno la prossima settimana. Oggi Fratelli d'Italia, primo partito della Capitale, farà il punto sulla strategia da adottare.

LE OPZIONI
Gli azzurri sono divisi: da una parte si fa largo l'ipotesi di Maurizio Gasparri dall'altra quella civica (benedetta dal presidente del parlamento europeo Antonio Tajani) di puntare su Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del Tg1. Se dovessero prevalere i veti interni o non ci fossero tutte le condizioni (Gasparri chiede comunque un seggio paracadute al Senato e il ritiro di Pirozzi), ecco la carta Rampelli. Il deputato di Fratelli d'Italia, braccio ambidestro di Giorgia Meloni, è consapevole che, in quanto azionista di maggioranza della coalizione a Roma e nel Lazio, Fratelli d'Italia potrebbe fare un passo in avanti.
Ma prima c'è lo scoglio Pirozzi che non sembra intenzionato a mollare. Partita aperta da 1X2.

© RIPRODUZIONE RISERVATA