Mafia Capitale, Renzi avverte Marino: «Vada avanti solo se ne è capace»

Mafia Capitale, Renzi avverte Marino: «Vada avanti solo se ne è capace»
di Mario Stanganelli
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Mercoledì 17 Giugno 2015, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 17:45

«Tra un anno si vota nelle grandi città: Torino, Milano, Bologna, Napoli e forse Roma» e poi: «Se fossi in Marino non starei tranquillo», a dirlo ieri, in un'intervista a La Stampa, è stato Matteo Renzi.

Subito grandi nuvoloni si sono addensati sul cielo del Campidoglio e a diradarli a parte la sgrollata di spalle dello stesso Marino («Oggi mi occupa dell'Opera di Roma», ha detto in mattinata ai cronisti) non è servito il passaggio serale dello stesso premier nel salotto di Bruno Vespa. «Marino è una persona per bene, lo riconoscono tutti. Si continua a dire se va avanti o no. A me - dice Renzi a Porta a Porta - interessa capire se l'amministrazione pulisce le strade, mette a posto buche ed emergenza. Se sanno governare governino e vadano avanti, se non sono capaci vadano a casa». Renzi ha anche fatto un sondaggio volante sul gradimento di Marino chiedendo agli spettatori di Porta a Porta - durante una pausa - di alzare le mani se approvavano l'operato del sindaco. Si sono alzate solo tre mani.

Roma, secondo il presidente del Consiglio, «è una città bellissima, ha tutto, ha un'eco internazionale straordinaria.

Quest'anno c'è il Giubileo, tutto il mondo ci guarderà. Allora - esorta Renzi - la vogliamo smettere di stare a discutere questioni che riguardano solo gli addetti ai lavori. Dovremmo parlare meno in politichese, sempre delle correnti del Pd, caspita, che noia...». Richiesto di definire meglio i tempi entro i quali si potrà capire se Roma potrà andare avanti con l'attuale amministrazione, il segretario-premier ha risposto: «Deciderà il Pd romano, assieme alla coalizione, tra l'altro Orfini (il commissario del partito nella Capitale ndr.) sta facendo un lavoro meraviglioso».

COMMISSARIAMENTO

Quanto all'ipotesi del commissariamento del Comune di Roma per mafia, Renzi la definisce «inesistente. Leggeremo, come governo, le carte, ma per noi non ci sono gli estremi». E allora? «Sia il sindaco che l'amministrazione - suggerisce il presidente del Consiglio - si guardino allo specchio e decidano cosa fare. Quest'anno c'è il Giubileo, tutto il mondo ci guarderà. Chi è in grado di governare - ripete Renzi - governi, se non è in grado vada a casa». C'è anche un passaggio su Mafia Capitale: « Non so cosa ha fatto Buzzi ma se ha rubato 10 non è che restituisce 1 e chi si è visto si è visto. Abbiamo alzato le pene sulla prescrizione e il senso è: chi ruba va in galera».

Anche nell'assemblea di ieri dei deputati dem il premier è sembrato voler reagire al mood diffuso dai non esaltanti risultati dei ballottaggi, affermando che «la legislatura finirà comunque nel 2018, anche se questo è il suo momento più difficile». E poi, in serata da Vespa: «Succede di perdere. In alcune città il Pd ha perso, altre le abbiamo riprese, ma quando i cittadini scelgono altro, il partito deve riflettere. Un anno fa il Pd aveva il segno più 40% e i posti di lavoro il segno meno. Oggi l'economia torna tirare e abbiamo 260 mila posti di lavoro in più. Non è che puoi fare i numeri tutti i giorni, ma nonostante le difficoltà non dobbiamo perdere neanche un grammo dell'entusiasmo iniziale. Sarebbe più facile lamentarsi ma c'è la convinzione che l'Italia ha tutte le carte in regola per tornare a correre».

SE NON SONO BRAVO

Quanto all'orizzonte personale, poche secche parole: «Se non sono bravo vado a casa. Ci vado se perdo le elezioni per il governo o il congresso. Ma ora torniamo a discutere sugli effetti del Jobs act, di come portare investimenti in Italia. D'ora in poi parlerò solo di questo, delle cose che interessano alla gente». E tra gli obiettivi del suo esecutivo Renzi precisa di non avere il reddito di cittadinanza proposto dal M5S: «Non solo è incostituzionale, ma è un messaggio sbagliato. Non è compito della politica dare soldi per far tare a casa la gente». Al contrario, il premier vorrebbe rinnovare il Cda della Rai, sperando di poterlo fare «con la nuova legge, che dà all'amministratore i poteri di un'azienda normale». E a proposito del canone nella bolletta della luce, Renzi sostiene che «è un'ipotesi: bisogna pagare meno ma pagare tutti, vale per le tasse, ma va semplificato il sistema e in questa dimensione - conclude - ci sono anche soluzioni più hard».

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