Inchiesta rifiuti, l'assessore Muraro potrebbe essere già indagata

Inchiesta rifiuti, l'assessore Muraro potrebbe essere già indagata
di Valentina Errante
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Settembre 2016, 07:40
L'altra bomba ad orologeria per la giunta Raggi potrebbe scoppiare lunedì, quando il sindaco e l'assessore all'Ambiente, Paola Muraro, dovrebbero presentarsi davanti alla commissione parlamentare sul Ciclo dei rifiuti che sta indagando sul caso Lazio. Perché lunedì la procura, che aveva avviato le indagini sulla gestione dei rifiuti quando la Muraro era solo un consulente dell'Ama, potrebbe scoprire le carte e rivelare a Palazzo San Macuto se le indiscrezioni sul suo coinvolgimento nelle indagini siano fondate. «L'incontro è previsto alle 17 - spiega Alessandro Bratti, presidente della commissione - se ci saranno controindicazioni decideremo se confermarlo. Finora non abbiamo ricevuto comunicazioni dalla procura né dall'assessore, che aveva chiesto di anticipare l'audizione, in generale è chiaro che, se la posizione di chi è convocato dovesse cambiare, l'interessato può chiedere di rinviare l'incontro».

LE INCHIESTE
I fascicoli sono almeno quattro, tutti, in qualche modo, riguardano l'attività svolta da Muraro durante il suo ruolo di consulente, uno, invece, i mega compensi: un milione e 100mila euro in 12 anni. Per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, truffa e frode nelle pubbliche forniture, oltre a funzionari di Regione e Comune, il pm ha iscritto sul registro degli indagati il nome di Manlio Cerroni, ras delle discariche, arrestato nel 2014 e già sotto processo. Gli accertamenti del Noe e del comando provinciale della Finanza riguardano in primo luogo il tritovagliatore di Rocca Cencia di proprietà della Colari (riconducibile a Cerroni), quindi i quattro impianti di Trattamento meccanico biologico della Capitale, quello di Malagrotta e due di proprietà Ama. Sono le strutture nelle quali Muraro, da consulente, era responsabile del protocollo internazionale sull'inquinamento. Doveva verificare la qualità dei rifiuti in ingresso, il processo di trattamento e i requisiti dei rifiuti in uscita dai macchinari. Il sospetto è che quei Tmb, per anni, abbiano smaltito meno spazzatura rispetto a quanto previsto dal contratto e, soprattutto, abbiano prodotto materiali non a norma. Per quanto riguarda il tritovagliatore, inutilizzato da marzo, la Muraro potrebbe aver tentato di favorire Cerroni spingendo per la riapertura del sito e incontrando il parere contrario dell'ex presidente Ama, Daniele Fortini. I pm hanno dubbi anche sul trattamento economico riservato all'ex consulente, in particolare negli anni in cui alla guida dell'Ama c'erano Giovanni Fiscon e Franco Panzironi, imputati nel processo Mafia Capitale. Il pm ha recentemente acquisito le numerose intercettazioni tra Panzironi, Fiscon e la Muraro, che in un'occasione avrebbe anche aiutato Salvatore Buzzi, ras delle coop e braccio destro del boss Massimo Carminati, con la documentazione da presentare per partecipare a una gara.
 
L'AUDIZIONE
È stato lo stesso assessore ad annunciare alla stampa un corposo dossier su Ama e a chiedere l'anticipazione dell'audizione, ma probabilmente lunedì potrebbe sollecitare la commissione a secretare gli atti. È cominciato tutto lo scorso agosto, mentre infuriavano le polemiche sul conflitto di interesse dell'assessore, Fortini, dimissionario, che ha già presentato in procura 14 esposti ai pm, ha accusato Muraro di fronte alla commissione: «Non era una semplice consulente, aveva il compito ben retribuito di omologare i rifiuti in ingresso, validare il processo lavorazione, omologare i rifiuti in uscita dagli impianti». In un'intervista lo stesso assessore ha dichiarato di avere ravvisato parecchie irregolarità e di essersi limitata a comunicarle ad Ama, alla quale era legata da un vincolo di riservatezza.