Giunta, la Raggi prepara i tagli ai maxi-stipendi

Giunta, la Raggi prepara i tagli ai maxi-stipendi
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 22 Agosto 2016, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 08:18


Tagliare per non vacillare. Già mercoledì Virginia Raggi dovrà dare un segnale di controtendenza rispetto ai primi due mesi della sua amministrazione. Nel Movimento in molti hanno notato un segno opposto a quello di Chiara Appendino, sindaco di Torino di M5S, dove ad esempio il capo di Gabinetto guadagna la metà di quello di Roma voluto dalla Raggi. «Stai creando una frattura insanabile con il Movimento» fece sapere qualche settimana fa Beppe Grillo a Virginia Raggi, quando nominò Raffaele Marra, dirigente con trascorsi nelle amministrazioni Alemanno e Polverini, come vice capo di Gabinetto vicario. Martedì scorso, in una cena in Sardegna alla quale hanno partecipato alcuni parlamentari M5S del mini direttorio, Grillo ha spiegato che bisogna dare segnali in controtendenza, perché ormai di Roma si parla più per gli stipendi d'oro e le nomine che per una svolta pentastellata.
 
VACANZE
Per questo, per la sindaca Virginia Raggi, che oggi rientrerà dalle ferie (per la verità molto brevi), mercoledì sarà assai importante cambiare direzione, anche perché c'è chi nel Movimento 5 Stelle nota che ancora la rinuncia ufficiale alla carta di credito del sindaco (quella che fu rinfacciata a Marino) ancora non è stata comunicata (ma ovviamente questo non significa che sia stata usata). Ecco perché per mercoledì, quando si riunirà la giunta, sarà necessario - come le chiede il mini direttorio ma anche parte del gruppo consiliare - intervenire su alcuni maxi stipendi. Il più a rischio appare quello di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica, per il quale anche dall'interno della giunta sono stati sollevati dei dubbi dal punto di vista normativo. Romeo è un funzionario di Roma Capitale che ha chiesto l'aspettativa e che la Raggi ha nominato a capo della segreteria politica, con un stipendio che è circa tre volte a quello che prendeva prima. Ma proprio per da dipendente interno non potrebbe essergli conferito un incarico di quel tipo sulla base dell'articolo 90 del testo unico degli enti locali. Dal punto di vista politico, poi, parte del gruppo consigliare critica il posto all'interno dello staff riservato ad Andrea Mazzillo, a causa della sua passata vicinanza al Pd. Ieri l'ufficio stampa del Movimento 5 Stelle ha smentito che Grillo abbia inviato un sms alla Raggi in cui la rimproverava; al contrario, giurano, le ha telefonato per incoraggiarla. Ma nel discorso di venerdì sera a Giulianova, quello per intenderci in cui ha parlato di sabotaggio sul ciclo dei rifiuti a Roma, Grillo ha sì difeso l'amministrazione M5S nella Capitale, ma senza sperticarsi in elogi.

MALUMORE
E qui si torna all'origine dei primi malumori, quelli che hanno portato anche alla defezione di un componente del minidirettorio, Roberta Lombardi: la nomina di Marra. In queste ore è circolata con insistenza l'ipotesi che potesse essergli assegnata la delega della sicurezza, una mossa che avrebbe aumentato le tensioni e dimostrato che la Raggi, malgrado il contratto firmato con il Movimento prima delle elezioni, fa di testa sua. Dal Campidoglio però continuano a smentire che a Marra sarà dato quell'incarico. Cosa prevede la nuova infornata di nomine della giunta di mercoledì? Saranno ufficializzati i contratti di due componenti dell'ufficio di comunicazione, ma con contratti assai al risparmio.

OSTIA
E poi ci sarà la nomina di Giuliana Di Pillo nello staff della Raggi, per mantenere i rapporti con il prefetto Vulpiani, il commissario del X Municipio. Ma anche su questo incarico - che dovrebbe valere 40mila euro all'anno - potrebbero esserci polemiche. Non tanto per il valore della persona, molto stimata a Ostia, ma per l'opportunità di assegnare un incarico pagato con soldi pubblici a una ex consigliere municipale del Movimento 5 Stelle, a colei che probabilmente sarà candidata alla presidenza del X quando si tornerà a votare. Fratelli d'Italia: «Quella della Di Pillo puzza di marchetta elettorale e magari la delega al Litorale sarà utilizzata come trampolino di lancio per la prossima candidatura a presidente».