Mancano i fondi per i disabili a Roma. «Senza le ore di sostegno è inutile andare in classe»: lo sfogo delle famiglie

La protesta di mamme e papà: «Previsti solo duemila euro per 452 bambini». Il caso del XIV Municipio

Mancano i fondi per i disabili a Roma. «Senza le ore di sostegno è inutile andare in classe»: lo sfogo delle famiglie
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 09:01

Lo sfogo è tangibile e corre sulle chat delle famiglie ma anche via social: «Mi chiedo come sia possibile che nel 2023 i genitori dei bambini disabili debbano manifestare per il diritto all'inclusione dei propri figli a scuola. Ad oggi il Municipio XIV non ha stabilito nel bilancio il pagamento degli Oepac, professionisti che aiutano i bambini disabili a scuola. Pertanto, il municipio resta con sole 2 mila euro da spendere per i 452 bambini disabili del territorio. Questa è la situazione attuale». La donna che scrive è una madre, ne conosce altre che in questi giorni non sanno come fare. E pensare che solo un anno fa - era il 17 maggio 2022 - l'assessore alla Scuola del Comune annunciava le nuove linee guida proprio per il servizio Oepac: «Più servizio, più qualità, maggiore continuità e migliore trattamento dei lavoratori», scriveva Claudia Pratelli. Ma in questi giorni, almeno nella zona di Trionfale e Monte Mario, sembra essere tornati all'anno "zero". Quell'anno dove, appunto, le famiglie si trovano con la minaccia, neanche troppo velata, di dover provvedere autonomamente ai propri figli in alcuni casi senza poterli mandare a scuola poiché il servizio, - come già ipotizzato - sarà ridimensionato.

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IL TIMORE DELLE FAMIGLIE

«Speriamo che alla fine trovino il modo per colmare queste ore che per noi genitori - spiega una mamma che chiede per motivi di privacy l'anonimato - sono molto importanti, non si tratta di solo sostegno perché gli operatori aiutano i nostri figli in tutto». Tempo fa raccontammo la storia di una mamma con un figlio iscritto in un istituto comprensivo. Il bambino, disabile, era aiutato dalla nonna ad esempio a mangiare a scuola. Il sostegno non era garantito e la donna, lavorando nella scuola, si occupava oltre alle sue mansioni dell'assistenza al nipote.
Un papà dell'istituto comprensivo Stefanelli: «A distanza di neanche un mese dall'inizio della scuola già ci troviamo di fronte al problema della mancanza fondi che va a penalizzare i bambini più deboli e la loro possibilità di inclusione delle classi a discapito dei bambini e dei ragazzi che frequentano le scuole del XIV Municipio». Ieri c'è stato un sit-in, l'amministrazione municipale ha garantito la prosecuzione del servizio. I fondi però non sono arrivati e l'incognita resta. «Mio figlio è un bambino autistico grave di 8 anni - aggiunge il papà - ha difficoltà nel parlare, usa un tablet per fare delle richieste e, ovviamente, senza una persona che media il suo rapporto con altri gli bambini o con gli altri adulti competenti, diventerebbe un problema. L'assenza di una figura specifica oltre a essere un danno per il bambino è un danno per tutta la classe».
«Sono genitore caregiver di un bambino di 10 anni con il disturbo dello spettro autistico che usufruisce a scuola del servizio Oepac - aggiunge Antonietta Sipone - conoscendo da genitore il servizio ho scelto di formarmi per lavorare come Oepac che è definito il "ponte dell'inclusione". Come si può pertanto pensare ad un taglio ore o peggio alla sospensione del Servizio per mancanza di fondi? L'inclusione, come da decreto legislativo 66/2017 e da Convenzione Onu sui diritti dei disabili, deve essere garantita».
 

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