Biglietti clonati, spuntano nuovi indagati
vertice in procura, l'inchiesta decolla

Biglietti clonati, spuntano nuovi indagati vertice in procura, l'inchiesta decolla
di Valentina Errante
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Sabato 9 Novembre 2013, 07:50

Ventitr indagati per due inchieste che presto potrebbero ricongiungersi. Sono due i fascicoli aperti dalla procura di Roma sui biglietti Atac falsi, un business che si aggirerebbe intorno ai 70 milioni annui.

E i nomi di tre dipendenti della municipalizzata sono già finiti sul registro degli indagati. Ma se la prima indagine è nata dalla denuncia della società, contro lavoratori infedeli, la seconda è più complessa e ha origine da un report interno riservato sui titoli di viaggio: un sistema di clonazione che nasce in azienda. Ieri, a piazzale Clodio, nel corso di un vertice, il procuratore Pignatone e i pm hanno fatto il punto sulle indagini.

LE PERQUISIZIONI

Lo scorso marzo il pm Alberto Pioletti, che indaga per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, all’appropriazione indebita e alla falsificazione di biglietti di pubbliche imprese, ha inviato gli uomini del nucleo speciale tutela mercati, presso tredici rivenditori, tra edicole, bar e internet point. Sono ventitrè i nomi iscritti sul registro degli indagati. Secondo il pm, i biglietti invenduti, ritirati dai dipendenti della società dai distributori delle stazioni metro, anziché essere concentrati presso i depositi dell’azienda, sarebbero stati immessi in circolazione. Su quei titoli di viaggio, non utilizzabili perché sprovvisti della codifica magnetica impressa dall’erogatore solo al momento dell’emissione, veniva impresso un codice che li avrebbe resi riconoscibili dai lettori dei tornelli. I biglietti sarebbero stati smistati dagli esercizi commerciali del ”giro” . All’indagine ha collaborato anche il personale dell’azienda, che ha eseguito i controlli sui in alcune stazioni metro.

LA SECONDA INCHIESTA

E’ invece il pm Laura Condemi a coordinare le indagini su un sistema di clonazione di biglietti che prevederebbe l’accantonamento di fondi neri destinati alla politica. L’indagine è ancora contro ignoti e riguarda un meccanismo interno all’azienda. Secondo la denuncia, il mancato controllo sui biglietti emessi e quelli obliterati non consentirebbe la cancellazione delle matrici di titoli di viaggio. Un meccanismo che consentirebbe di mettere in circolazione più biglietti con la stessa matrice, una vera e propria clonazione. Le indagini del pm Condemi riguardano l’attività della ditta che gestisce la tecnologia informatica ad Atac. Secondo la denuncia arrivata dall’interno dell’azienda, negli uffici Atac ci sarebbe un’area «blindata» accessibile soltanto con un badge abilitato, dove una ventina di dipendenti della società clona i biglietti. Le verifiche sono ancora in corso.

IL CAMPIDOGLIO

Ieri il sindaco Ignazio Marino ha annunciato che l'amministrazione comunale si costituirà parte civile nei futuri processi contro quello che ha definito «uno schiaffo in faccia alla città». Un sistema «paragonabile alla mafia», ha dichiarato il sindaco. Per i responsabili, Marino ha chiesto «pene esemplari». ma il sindaco ci tiene a precisare: «Lo scandalo riguarderebbe i biglietti emessi in tempi precedenti alla nostra amministrazione, dall'insediamento del nuovo ad di Atac non ci sono più questi fenomeni».

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