Vladimir Luxuria a Rieti per visitare la Madonna del Fiore di Lugnano. Poi si confessa e fa la comunione

Vladimir Luxuria nella chiesa di Lugnano
di Sabrina Vecchi
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Domenica 10 Dicembre 2023, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 22:39

RIETI - «Erano anni che volevo tornare a Rieti, poi ho letto di questa straordinaria opera d'arte e mi sono decisa». Un fine settimana di relax tutto reatino per Vladimir Luxuria, arrivata in città soprattutto per ammirare la statuina della Madonna del Fiore di Lugnano, una rarissima scultura d'avorio ricavata da una zanna di elefante, raffigurante la Vergine con il Bambino e un fiorellino in mano. «Sono un'amante dell'arte, mi documento molto, così ho scoperto questo gioiello. Appena ho saputo che era possibile visitarla sono venuta», dice Luxuria, che ha alloggiato in un albergo del centro storico per godersi la città.

«Non ci venivo da vent'anni, arrivai qui per una serata in cui ero ospite. Già allora sentii parlare di questa Madonnina, mi riproposi di tornare. Poi l'ho perfino sognata, ed ho capito che era giunto il momento». Vladimir Luxuria è arrivata a Rieti in una pausa del suo tour teatrale che la sta portando in giro per l'Italia come protagonista dello spettacolo "Princesa", che Fabrizio Coniglio ha tratto dalla storia di Fernanda Farias De Albuquerque, cantata anche da Fabrizio De André.

 

«È il primo settimana libero dopo tanti impegni tra radio e teatro, mi sto davvero rilassando. La gente è straordinaria ed aperta, le mura medievali e i paesaggi straordinari. Sono addirittura capitata nello stesso bar di vent'anni fa, mi hanno chiesto come stessi», dice Luxuria. A Lugnano, l'accoglienza del parroco don Zdenek e di alcuni membri del comitato festeggiamenti: «Sono senza parole, mi sono addirittura commossa.

Un'opera d'arte andata ben oltre le mie aspettative. Come anche l'abbraccio delle persone di questo paesino così arroccato, i gioielli italiani a volte sono così nascosti che trovarli è una gioia ancor più grande».

Vladimir Luxuria ha partecipato alla Santa Messa domenicale, si è raccolta in preghiera davanti alla preziosa opera di un anonimo della scuola francese del XIII secolo, regalata da Carlo D'Angiò alla popolazione del borgo alle pendici del Terminillo. Tre esemplari al mondo per una statua simile, una ammirabile a Parigi, una a Firenze e una appunto a Lugnano. Prima del ritorno a Roma, una visita al centro e un caffè alla pasticceria Napoleone, per portare in omaggio alla famiglia il pluridecorato panettone.

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