La città ricorda con affetto Toto Cutugno, protagonista insieme a Simona Marchini della trasmissione “PiacereRaiuno” da Rieti

Toto Cotugno sul palco del teatro Flavio Vespasiano
di Sabrina Vecchi
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Mercoledì 23 Agosto 2023, 23:39

RIETI - «Fare una diretta televisiva per una settimana in quegli anni significava tanto, la parte tecnica era complicata, i sopralluoghi lunghi. Per la città fu una cosa grossa, un fermento senza precedenti». A parlare è Tito Cheli, ai tempi corrispondente Rai da Rieti, che visse nel 1990 i giorni della trasmissione “Piacere Raiuno” come un evento memorabile che ancora si menziona.

Il programma andava in onda ogni giorno nella fascia quotidiana che precedeva il Tg delle ore 13,30 e ogni puntata era trasmessa da una città diversa, per mettere in luce le realtà locali italiane, con grande attenzione data alle loro problematiche. Piero Badaloni curava la parte giornalistica, Simona Marchini e Toto Cutugno si occupavano dell’intrattenimento. Cutugno, morto a Milano martedì scorso a ottant’anni, era allora all’apice della popolarità nazionalpopolare, la gente impazziva per incontrarlo intorno al Teatro Flavio Vespasiano, location del set.

Il ricordo. «Che tempi indimenticabili - ricorda Simona Marchini - l'affetto del pubblico era talmente forte che dovevamo uscire scortati, un amore sano per una televisione piena di contenuti mai scontati. La trasmissione avrei dovuto condurla da sola, poi mi affiancarono Toto: ne fui felicissima, un grande professionista con cui si lavorava in piena armonia. Non sono mai stata una primadonna, mi interessava il risultato. Erano tempi in cui la Rai aveva una grande struttura creativa, sul prodotto si lavorava molto, e il pubblico di ogni città se ne accorse.

A Rieti ho ricordi bellissimi, c'era allegria ma anche garbo e rispetto, valori d'altri tempi». 

I biglietti li dava gratis la produzione, e non erano mai sufficienti, c’era fila ovunque: tanti anche gli adolescenti che spesso venivano coinvolti con ascolti da capogiro, un altro mondo rispetto ad oggi. E anche un’altra televisione, fatta vivendo il territorio in ogni sua sfaccettatura, tanto che a distanza di molti anni quel periodo fu indimenticabile per la città, per tanti motivi.

La trasmissione la portò in città Guglielmo Rositani, ai tempi consigliere d'amministrazione Rai: «Mi sembrò un'ottima occasione di promozione per il territorio, quindi proposi di fare tappa per una settimana a Rieti. Il luogo piacque molto, tanto che fu fatto anche lo speciale di Capodanno nel 1992, in prima serata su Rai1». Un altro evento storico, considerati i pochissimi canali: mezza Italia era di fatto ttaccata allo schermo. Tra il pubblico, nei rari e sgranati video di allora, si scorgono in prima fila le autorità, ben riconoscibile in prima fila Cesare Giuliani, allora Presidente della Provincia, con consorte.

Simona Marchini parla di uno stile dimenticato: «Si lavorava tanto e con un grande gruppo alle spalle. Era un contenitore popolare ma colto, così come Toto era un italiano d'altri tempi, limpido fino al candore: le nuove mode arrivano, ma nessuna moda dovrebbe mai prevaricare chi ha fatto grande questo Paese».

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