Terminillo, Roberta Cenciotti
tra sindacato e montagna

Roberta Cenciotti
di Alessandra Lancia
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Lunedì 24 Novembre 2014, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 00:32
RIETI - La compagna di classe, al primo banco centrale davanti alla cattedra nella Ragioneria di Benito Graziani e «Giggi co li pei», poi l'Università a L'Aquila, l'impiego alla Emec e ora l'impegno nel sindacato, la Cisl, che negli ultimi mesi era diventato a tutti gli effetti il suo lavoro. E ancora la famiglia, moglie e madre innamoratissima di due figli, la fraternità dei terziari francescani di Fontecolombo e da ultimo la passione per la bici e la montagna.

Difficile incontrare Roberta Cenciotti - l'ultima volta giusto giovedì - e non rimanere travolti dalla sua energia e vitalità. La mountain bike è stata quasi una folgorazione: aveva fatto il suo debutto pubblico alla «Burning race» durante la kermesse di Rieti Cuore Piccante, la notturna in centro corsa il 29 agosto tra gli stand e la folla della Fiera del Peperoncino.

Roberta, iscritta al gruppo Mtb di Rieti, si era meritata una menzione speciale e da alcuni giorni aveva una nuova bici, una strepitosa Torpado, e mille progetti ancora da raggiungere.

Il sindacato, la Cisl era ormai la sua casa, il suo lavoro: sul profilo facebook c'è la foto con Annamaria Furlan appena eletta segretaria generale e ci sono le iniziative per le pari opportunità e contro la violenza sulle donne, la prossima in programma giusto domani.

Davvero una violenza, ma sulla vita, la sua morte ieri in montagna: il monte Terminillo, splendido nel sole di ieri, doveva sembrare un'escursione alla portata tra pochi amici ma affiatati, e invece un'uscita lampo l'ha precipitata nella fine. Lotta invece per la vita un altro reatino conosciuto e apprezzatissimo in tutta la città, Fabrizio Formichetti, bottega di orafo e orologiaio in via Cintia, uno dei commercianti più attivi nel reclamare una città più ordinata e vivibile. E per un'escursione a Sassetelli: è il versante temuto per le vipere, ma durante l'estate. Ieri il pericolo era un altro, il ghiaccio. E sottovalutarlo è stato fatale.

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