RIETI - Verrà ricordato, il 2020 appena concluso, come l’anno con le maggiori defezioni da parte dei Comuni rispetto al sistema delle Unioni, enti di secondo grado nati per gestire i servizi in forma associata. Ne sono usciti in totale sette dalle rispettive Unioni di Comuni, Stimigliano e Torri in Sabina dall’Unione Bassa Sabina, poi Casperia e Roccantica dall’Unione Nova Sabina, Montasola dall’Unione Val d’Aia e ora Poggio Nativo e Castelnuovo di Farfa dall’Unione Valle dell’Olio. Esperienza al tramonto, difficoltà a gestire i servizi anche a casa dei pochi fondi a disposizione con il legislatore spesso criticato per il cambio di rotta sulle Unioni dalla loro nascita a oggi. Sono alcune delle motivazioni portate a sostegno e supporto dei fuoriusciti per giustificare le scelte.
Le motivazioni
Ma nel caso dell’ultimo “escape”, il Comune di Poggio Nativo, nella lettera di commiato ai Comuni-partner, il sindaco Veronica Diamilla sottolinea anche motivazioni di carattere politico che hanno influito sulla decisione. «Sin dal mio insediamento - spiega il sindaco Diamilla - ho dovuto assistere a scontri, tra noi amministratori, basati su rancori e questioni legate alle passate amministrazioni.