Rieti-Terni, stop al traffico pesante sul ponte Ubertini

Ponte Ubertini (foto d'Archivio)
di Umberto Giangiuli
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Domenica 5 Giugno 2022, 00:10

RIETI - Per almeno 6 mesi, quindi per tutta l’estate, il ponte Ubertini nel comune di Colli sul Velino sarà vietato al transito dei mezzi pesanti, in particolare degli autobus turistici di portata superiore alle 10 tonnellate di peso. Ed un bus a pieno carico supera abbondantemente questo limite. Il provvedimento è stato preso dall’Anas, in seguito a un controllo di routine che, evidentemente, ha messo in evidenza qualcosa di strutturalmente anomalo sul ponte. L’ente statale si è messo subito al lavoro, elaborando un progetto di ristrutturazione o comunque di intervento parziale, in quel nodo che è cruciale per raggiungere località turistiche come il lago di Piediluco o la cascata della Marmore. 
Seppur in maniera minore, però, il non dover transitare con mezzi pesanti sull’Ubertini incide anche su diverse località del Reatino. Innanzi tutto, durante tutta l’estate si avrà un maggior traffico di veicoli sul territorio , in particolare sulla strada che da Colli porta alla Madonna della Luce (nel Comune di Labro), in alcuni tratti piuttosto stretta e pericolosa. 
Il sindaco di Colli sul Velino, Alberto Micanti, non è per niente sorpreso del divieto di accesso al ponte per i mezzi superiori a 10 tonnellate di peso. «Qualche perplessità sul ponte c’era stata fin dal progetto iniziale, in particolare sul fatto che potesse sopportare carichi piuttosto pesanti nel corso del tempo. Quel ponte a sbalzo sul fiume Velino - continua il primo cittadino - è stato realizzato in altri tempi e serviva per altri scopi. La struttura si è trovata a sopportare pesi eccezionali e ne ha risentito nel tempo. E’ giusto che l’Anas l’abbia interdetta ai mezzi pesanti». 
Appare del tutto evidente che la “fragilità” dell’Ubertini si sapeva già da prima, anche se aveva superato ed anche in modo egregio la prova peso, senza fare una piega, con tonnellate di camion carichi di pietra. Dopo appena un anno, però, la situazione è precipitata o comunque ha iniziato a mostrare cedimenti. «Il problema che il ponte sul fiume è sottoposto ad accelerazioni continue e fino a qualche giorno fa anche al transito di mezzi pesanti - continua il primo cittadino di Colli - probabilmente tutto questo ne ha fiaccato la struttura che, tengo a precisare, continua benissimo a sopportare il traffico dei mezzi leggeri». 
«Del resto Anas ha davvero realizzato un lavoro mastodontico conservando l’ambiente circostante ed andato ad incidere su aree di poco pregio naturale. Certo è - spiega Micanti - che sarebbe stato troppo bello se tutto fosse andato nel verso giusto, ma il ponte Ubertini presto non darà più grattacapi ed i mezzi pesanti, al massimo tra sei mesi, potranno di nuovo circolare regolarmente». 
Resta il fatto che sia il ponte di Colli che quello di Piediluco rappresentano l’anello debole di questa superstrada che, progettata circa cinquant’anni fa ed inaugurata appena da un anno deve fare i conti con alcune cose che non vanno, sebbene rimediabili con il nuovo progetto Anas. Il ponte Ubertini di epoca romana fu costruito per oltrepassare il fiume Velino. Nel corso di alcune forti piene del fiume, l’acqua arrivava fino a lambire le volte del ponte, per cui, nel corso degli anni, fu scavato l’alveo del Velino in modo di aumentarne la portata e fare in modo che l’acqua non invadesse la carreggiata.

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