L'INTERVENTO
I lavori sono ripresi e - se continueranno senza ulteriori ritardi - «saremo in grado di rispettare le tempistiche imposte dal Pnrr». Per il Parco Falcone e Borsellino di Latina ci sono quindi speranze di non perdere i 5,5 milioni di euro di finanziamento Pnrr su lavori per oltre 6 milioni di euro. L'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Latina, Massimiliano Carnevale, afferma che «i lavori sono ripresi da venerdì, e le ditte si stanno impegnando sulla rimozione dei sampietrini, e stanno finendo il posizionamento dei pozzetti, che non erano stati finiti. Sono andato anche io a controllare, e stanno lavorando, anche oggi (ieri, ndr). Il direttore dei lavori sta andando quotidianamente a verificare, e per il fine settimana relazionerà al Rup (responsabile unico del provvedimento, ndr) e a me, quantificando la percentuale di lavoro svolto finora». Si tratterà quindi di avere il primo Sal (stato di avanzamento dei lavori) per verificare a che punto sia arrivato il consorzio di imprese impegnato nelle operazioni. «A oggi, se continuano a lavorare in maniera regolare, ci sono tutte le tempistiche per rispettare le scadenze, e non saranno necessari provvedimenti», osserva Carnevale.
L'allarme era scattato nella scorsa settimana, in seguito alle dichiarazioni rese nel corso della commissione Trasparenza appositamente convocata per verificare la situazione dopo i ritardi degli ultimi mesi: a quanto riferito dal direttore dei lavori durante la seduta, infatti, i lavori erano solo al 2,5%, mentre dovrebbero raggiungere il 30% per fine luglio. Per questo, assessore, dirigenti di settore e direttore dei lavori, avevano affermato che l'amministrazione sarebbe stata pronta anche a provvedimenti drastici, se le ditte non avessero ripreso i lavori di buona lena. A questo punto, però, tutto sembra superato. Il cantiere per la riqualificazione generale del parco, consegnato il 18 dicembre, ha visto ritardi su ritardi. I lavori sarebbero dovuti iniziare l'8 gennaio, ma subito erano stati stoppati da due ricorsi al Tar. Poi gli altri ritardi.