Rieti, schede distrutte: si muove il Csm
Rapporto Asm: avvio
allo smaltimento il 29 giugno

Schede
di Alessandra Lancia
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Sabato 21 Ottobre 2017, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 13:44
RIETI - Comunali 2017, attesa per la relazione della Prefettura al Tar sull'opera di «verificazione» condotta su schede e verbali degli 8 seggi «incriminati». «Verificazione» svolta in modo solo parziale in mancanza delle schede non votate custodite dal Tribunale di Rieti. E' il caso nel caso, di una vicenda che ha spedito Rieti in cronaca nazionale e avvelenato non poco il clima politico in città e che rischia di avere strascichi a piazza Bachelet.

LA DOMANDA
E' di ieri la notizia che il Comitato di presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura ha chiesto una relazione al presidente della Corte d'Appello di Roma, Luciano Panzani, sulla vicenda delle schede distrutte dal Tribunale di Rieti nonostante sul voto del 25 giugno pendesse un ricorso al Tar. Aspettando che Procura e Tribunale di Rieti, a loro volta, si rapportino con la Corte d'Appello di Roma, a fare un po' di chiarezza almeno sulla data di smaltimento dei plichi elettorali è il rapporto interno dell'Asm commissionato dal sindaco Cicchetti e che il Messaggero ha potuto consultare. La relazione del direttore Michele Bernardini conferma il ritiro di una quarantina circa di scatole in cartone nella mattinata del 29 giugno, dopo una telefonata arrivata dal Tribunale, e questo a 4 giorni dal voto e all'indomani della proclamazione a sindaco di Cicchetti. Le scatole, impilate su un carrello, erano chiuse con nastro adesivo e senza indicazione del contenuto.

Ma la telefonata del 29 giugno da parte di un non meglio precisato incaricato del Tribunale era stata preceduta da una nota del presidente Carlo Sabatini che il 9 giugno aveva allertato l'Asm sulla necessità di liberare gli uffici del materiale elettorale di domenica 11 giugno (il primo turno delle comunali) e questo a partire dal giorno successivo.

Dalla relazione di servizio che l'Asm ha rimesso a Cicchetti si parla solo del ritiro del 29 giugno e di scatoloni dal contenuto non precisato, caricati sul motocarro aziendale, trasportati nella sede di via Tancia e qui riversati nell'autocompattatore della indifferenziata. Da lì il trasferimento a Casapenta e, da ultimo, il trasporto in discarica a Casale Bussi. Fin qui le carte dell'Asm, che hanno il pregio di fissare un punto fermo: le schede non votate (e presumibilmente anche gli elenchi dei votanti, contenuti negli stessi plichi) sono state avviate a smaltimento il 29 giugno. E' regolare questa operazione? Domanda che giriamo volentieri all'autorità giudiziaria. A chi giova questa circostanza?

LO SCONTRO
Per il sindaco Cicchetti il fatto che le schede non votate fossero state subito distrutte e che a farlo sia stata l'Asm è la prova che l'entourage di Simone Petrangeli (a partire da Maurizio Camerini) sapeva che quel materiale non esisteva più e perciò subito dopo vi ha «costruito» sopra un ricorso al Tar su misura.

Uno scenario da «Spectre» prefigurato da Cicchetti su Rtr mercoledì sera e che giovedì sera Petrangeli, dagli stessi studi, ha bollato come «farneticante» al punto da «mettere in dubbio la stabilità mentale» di Cicchetti. Non esattamente il modo migliore per provare a «ricomporre una città divisa» e ad uscire da questo clima di guerriglia elettorale perenne, che pure Petrangeli dice di volersi lasciare alle spalle. Non resta che aspettare che a parlare sia il Tar. Con una sentenza che metta un punto fermo sulla regolarità o meno del voto del 25 giugno.
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