Poggio Mirteto, la frutta e l'agricoltura: focus sulle coltivazioni in Sabina

Mele (Archivio)
di Samuele Annibaldi
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 22:26

RIETI - "Cultivar della frutta: importanza della biodiversità". E’ questo il titolo della conferenza di oggi pomeriggio a Poggio Mirteto nell’ambito degli Incontri del Sabato organizzati dall’associazione Amici del Museo.

Oggi pomeriggio alle 18 presso la sala Elpidio Benedetti si parlerà della “Biodiversità frutticola della Sabina: Tra passato e futuro". Un incontro per scoprire la ricchezza delle varietà locali come la mela Bebè e la sua storia o la pera Cannella. Relatore Roberto Ciccoritti del Centro di ricerca Olivicultura, Frutticultura e Agrumicultura (Crea). Si tratta di un affascinante viaggio nella tradizione agricola del Lazio per promuovere la sostenibilità e salvaguardare il patrimonio genetico e una occasione per approfondire le ultime ricerche e per imparare come contribuire alla conservazione della biodiversità. Due esempi sono la mela Bebè e la pera Cannella.

La mela Bebè, tipica della Bassa Sabina, in particolare dei comuni di Montopoli e Poggio Mirteto fioritura ad aprile raccolta ad ottobre, ha origini americane e fu portata in Italia da Eugenio Aleandri, che la impiantò e diffuse tra i conoscenti a Poggio Mirteto. Il nome riprende “i Bebè”, ovvero la famiglia di Aleandri, detti così per via di un loro antenato che usava utilizzava l’intercalare “beh..beh”. A questa melo il Birrificio Sabino, con sede a Poggio Mirteto, ha dedicato anche la produzione di una birra la Mele Bebè (6,2%) che si ispira alla tipologia delle Fruit Beer. La pianta di Pero “Cannella” è invece una antica varietà che produce frutti di medie dimensioni, con buccia verde-giallo. La polpa ha un ottimo profumo e sapore molto dolce. La pianta madre è tipica del centro Italia e dalla vicina Umbria è poi arrivata in Sabina coi frutti che sono consumati al naturale, per preparare frullati e centrifugati insieme ad altra frutta, come ingrediente per marmellate, torte e strüdel.

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