Disagi al pronto soccorso del de Lellis, il dottor Mancini: «Ricreare fiducia medico-paziente»

Disagi al pronto soccorso del de Lellis, il dottor Mancini: «Ricreare fiducia medico-paziente»
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Venerdì 5 Agosto 2022, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 17:49

RIETI - «Da circa un mese, presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Rieti, si è verificato un aumento di accessi di casi complessi che comportato un aumento del carico di lavoro, nonostante l'organizzazione messa in atto per limitarne gli effetti», inizia così la nota della Asl di Rieti, a firma del direttore del pronto soccorso del de Lellis, dottor Flavio Mancini. 

«In particolare, duole mettere in evidenza un fatto verificatori nella giornata di ieri relativamente ad un paziente anziano giunto in Pronto Soccorso alle ore 19.30 circa per un riferito episodio sincopale». 

«Lo stesso paziente, al momento dell'ingresso, è stato sottoposto a tutti gli esami necessari: dopo 2 ore e mezza è stato visitato e in occasione della visita è emersa la necessità di effettuare una indagine diagnostica che il paziente ha rifiutato. Allo stesso paziente, alle 22,30 circa, è stato proposto il ricovero che ha nuovamente rifiutato».  

«I rifiuti assistenziali opposti dal paziente hanno evidenziato una scarsa fiducia nei confronti dell'operato dei sanitari medici ed infermieri del Pronto Soccorso che con dedizione e professionalità si sono occupati del caso specifico: gli stessi professionisti che ogni giorno si occupano con le medesime modalità di decine di casi analoghi e spesso ben più gravi». 

«Purtroppo, a volte, soprattutto in giornate particolarmente difficili, con un numero elevato di accessi anche di grave entità, il canale comunicativo tra il paziente ricoverato e l’operatore sanitario si affievolisce riducendo la sua efficacia: ciò non permette di instaurare pienamente quel rapporto di fiducia che è alla base del processo di cura e di mettere in evidenza l'abnegazione e la giusta capacità professionale e organizzativa che tutti gli operatori del Pronto Soccorso mettono quotidianamente in campo». 

«Chiediamo scusa al paziente di cui abbiamo citato brevemente la storia clinica e con l’occasione alle persone con le quali non è stato sempre possibile creare questo canale comunicativo particolare e ci impegniamo a ridurre ulteriormente questa distanza che in casi specifici può essere alla base di incomprensioni». 

«Passata l’emergenza pandemica inizieranno i lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso, bloccati proprio a causa del Covid-19, così da garantire migliore confort e vivibilità interna ed esterna alla struttura d’emergenza», conclude il dottor Mancini.  

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