RIETI - Questa mattina il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, ha visitato il reparto di Radioterapia dell’ospedale de Lellis di Rieti, alla presenza della consigliera regionale Eleonora Berni, del Commissario straordinario della Asl, dottor Mauro Maccari, del sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi, e del consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma, professor Vincenzo Bianco.
«Il reparto, guidato dal prof. Mario Santarelli, costituisce una vera eccellenza della nostra sanità, dove vengono trattati circa 500 pazienti oncologici all’anno, molti dei quali provenienti da province e regioni limitrofe - afferma Aurigemma in una nota - Le prestazioni rese sono di elevato livello tecnico, con trattamenti radioterapici avanzati. Ora, sono in corso i lavori per il potenziamento della struttura, con la prossima installazione del secondo acceleratore lineare e di una moderna Tac. Dopo anni di attesa, è in fase di installazione il secondo acceleratore lineare, che sarà dotato anche di un modernissimo sistema tecnologico prodotto dalla ditta tedesca Brain Lab, che permetterà di effettuare la radiochirurgia stereotassica, cioè il trattamento in unica seduta di tumori o metastasi. Il reparto sarà dotato anche di una moderna Tac di ultima generazione, che verrà utilizzata per definire e localizzare nei dettagli e in forma tridimensionale le neoplasie o le metastasi da irradiare, risparmiando così tossicità sui tessuti sani circostanti e migliorando la tollerabilità delle cure.
«Quella di oggi è stata una iniziativa interessante - prosegue Aurigemma - e dimostra quanto la nostra sanità sia ricca di potenzialità. E proprio per questo, è fondamentale valorizzare queste eccellenze, che sono dei veri e propri fiori all’occhiello, per garantire sempre un servizio efficiente, adeguandosi alle moderne tecnologie e alle innovazioni scientifiche».
«Queste sono anche importanti occasioni di confronto con il personale: proprio per questo intendo ribadire la massima riconoscenza per il grande lavoro svolto, e l’apprezzamento - conclude Aurigemma - per i programmi di umanizzazione e i riconoscimenti ottenuti dalla struttura nel corso degli anni».