Rieti, ecco come i Plus cambieranno
il volto del centro storico
LA FOTOGALLERY DEI PROGETTI

Uno dei progetti Plus
di Alessandra Lancia
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Venerdì 14 Febbraio 2014, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 13:32

RIETI - A poche settimane dall'avvio dei primi cantieri, ecco i rendering dei Plus, ovvero come via Cintia, largo Vittori, piazza Cesare Battisti e piazza Vittorio Emanuele diventeranno dopo i lavori di riqualificazione finanziati dalla Regione con i fondi europei. Il deficit di informazione sull'operazione è direttamente proporzionale all'impatto che i lavori avranno sul centro storico: «E' vero, cercheremo di rimediare», ha detto martedì a Il Messaggero il sindaco Simone Petrangeli. Ma sarà difficile riuscirci in pochi giorni. Una conferenza stampa è prevista per la prossima settimana: servirà a presentare i progetti firmati dagli architetti Fabio Pitoni, Carlo Rosati e Memmo Roversi (i disegni originali risalgono al 2001, quando i tre professionisti reatini vinsero un concorso per idee promosso dal sindaco Cicchetti) e il cronoprogramma dei cantieri concordato tra Comune e le ditte vincitrici degli appalti.

I PROGETTI

Le immagini rimandano a interventi radicali, che cambieranno e molto la percezione delle piazze del centro e che non mancheranno di suscitare polemiche.

Il modello è quello inaugurato dall'architetto Casali per via Roma sul finire degli anni Ottanta e poi riproposto in via Varrone, ovvero spazi vuoti, geometrie lineari e soprattutto niente marciapiedi né san pietrini. E' la novità che sta già facendo discutere i reatini, divisi tra favorevoli e contrari. Mitiga l'aspetto vagamente lunare di piazza Battisti un giardino a raso speculare a quello storico adiacente la Prefettura, mentre la nuova base pensata per il San Francesco bronzeo di Nicoletti è già stata ribattezzata il trampolino.

LA STORIA DEI PLUS

Nelll'ottobre del 2011, nel presentare i Plus - acronimo che sta per Piani locali urbani di sviluppo - l'allora assessore Chicco Costini parlò di un'opportunità strategica per il centro storico. Nel lungo elenco di interventi programmati - il cui conto ammontava inizialmente a 16 milioni di euro - c'erano non solo la riqualificazione di strade e piazze ma anche tutta una serie di infrastrutture digitali a servizio sia dei residenti che dei turisti. La scaletta dei tempi era molto rigida: gennaio 2012 per entrare nella graduatoria della Regione (il bando era congegnato come un concorso), fine 2012 per i bandi di gara, appalto dei lavori entro febbraio 2013, fine dei lavori a metà 2015. Scaletta saltata quasi subito se non per la dead line finale, che resta fissata a settembre 2015. Nel febbraio 2012 la giunta Emili approvò i progetti, nel maggio la Regione promosse l'intervento del Comune insieme ad altri 15 in tutto il Lazio; nel luglio 2013 la Regione finanziò i progetti approvati.

LA RIPARTIZIONE DEI FONDI

A Rieti sono andati 6.692.000 euro: 1.776.000 euro per la riqualificazione di via San Pietro Martire, con un ascensore che consente di bypassare le ripide scalette di Santa Maria; 3.248.000 euro per piazza Cesare Battisti e piazza Vittorio Emanuele; 1.345.000 euro per il tratto di via Cintia dall'arco del Vescovado al largo Mariano Vittori e 258mila euro per la sistemazione della viabilità del polo culturale di Santa Lucia. I lavori - divisi in quattro tronconi - sono stati appaltati nell'ottobre 2013 e assegnati il 25 gennaio. Questi sono giorni frenetici in Comune per la pianificazione degli interventi con le ditte vincitrici in vista dell'apertura dei primi cantieri prevista entro febbraio.

I CANTIERI

La direzione dei lavori dovrebbe essere stata affidata all'architetto Fabio Pitoni, reatino, che ha legato il suo nome a Labro (suo è il recupero del Teatrino e dell'antico convento alle porte del paese). Insieme ai colleghi Rosati e Roversi ha dovuto lavorare sodo per rivedere i progetti e superare i diversi rilievi della Soprintendenza oltre alla tiepidezza (per usare un eufemismo) del nuovo assessore all'Urbanistica Andrea Cecilia, che non ha mai fatto mistero delle sue perplessità sui Plus. Frange «no Plus» sono comparse anche in piazza, tra chi teme che le ruspe e i camion dei cantieri metteranno in fuga reatini e turisti. «Ma dobbiamo pensare al risultato finale», dice il sindaco. Se solo si sapesse quale sarà.