Rieti, ricorso di Petrangeli
ammesso dal Tar: ora
verifiche su 8 sezioni

Petrangeli e Cicchetti
di Alessandra Lancia
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Venerdì 6 Ottobre 2017, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 14:16
RIETI - Ballottaggio Cicchetti-Petrangeli, si ricontano le schede. Non tutte ma solo quelle delle sezioni 30, 47, 8, 1, 5, 50, 15 e 29, i cui verbali lasciavano emergere tante e tali anomalie, errori e incongruenze da spingere Simone Petrangeli e partiti e liste del centro sinistra a fare ricorso al Tar per chiederne l'annullamento e il Tar del Lazio, nella sentenza non definitiva emessa nel pomeriggio di ieri, di dichiarare ammissibile il ricorso, incaricando il Prefetto di Rieti di formare un «organo verificatore» a cui affidare l'incombenza. Strettissimi i tempi della verifica: il nuovo esame e conteggio delle schede nelle 8 sezioni attenzionate dovrà avvenire entro il 20 ottobre; gli esiti dovranno essere depositati entro 5 giorni alla segreteria del Tar così da dare modo al Tribunale di discutere nel merito il ricorso nell'udienza del 15 novembre.

LE REAZIONI
«Sono assolutamente soddisfatto di questa prima sentenza del Tar perché ci dice sostanzialmente due cose: che i nostri dubbi sulla legittimità delle operazioni elettorali in quelle sezioni sono stati riconosciuti come fondati e che sarà necessario ricontare le schede e rivedere i verbali di quelle sezioni. E questo a garanzia di tutti», dice Simone Petrangeli. «Ero e resto tranquillo sul risultato finale - dice Antonio Cicchetti - passerò questo mese che ci separa dalla sentenza definitiva esattamente come gli altri, a lavorare. Certo, si pone il tema della selezione del personale ai seggi. Sui presidenti, nominati dalla Corte d'Appello, il Comune non ha voce in capitolo ma sugli scrutatori sì. Proporrò al consiglio di creare un albo, il cui accesso sia regolato da un esame». Antonio Cicchetti e Ettore Saletti si erano costituiti in giudizio per contestare l'ammissibilità del ricorso di Petrangeli e del centrosinistra, sostenendo la «genericità e la carenza di interesse» del ricorso, e la «mancanza di elementi di prova circa l'incidenza delle irregolarità paventate sui risultati elettorali». Ma il Tar non è stato dello stesso parere, considerando l'incredibile pasticcio di numeri e di conti che non tornano tra schede autenticate, votate, e non utilizzate che emerge già dalla lettura dei verbali «non soltanto enunciata bensì adeguatamente comprovata» dagli stessi verbali delle sezioni «incriminate». Di qui la decisione di disporre una «verificazione tecnica», che sarà materialmente eseguita da uno o più funzionari nominati dal Prefetto. Da questa storia, prima ancora che il risultato finale del ballottaggio - che vice Cicchetti vincere per 99 voti - esce malissimo il sistema elettorale locale, visto in scena nei seggi, ma non esce benissimo neanche l'Ufficio centrale che pure ebbe due giorni per fare le verifiche: già in quella sede, dai verbali era chiaro il pasticcio dei numeri almeno in quelle 8 sezioni ma lì finì. Dai tecnicismi elettorali alla politica. Ieri erano in tanti ad aspettare la sentenza del Tar. I più rapidi a commentare sono stati gli ex consiglieri del centro sinistra riuniti nell'associazione «In Marcia», che si dicono «cautamente soddisfatti» di questa prima pronuncia del Tar. «Il giorno del ballottaggio si sono verificate carenze macroscopiche che hanno minato i principi di trasparenza e libera espressione del voto. Il fatto che il Tar abbia preso atto di questi errori dimostra che i fatti sono stati gravi».
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