LE REAZIONI
«Sono assolutamente soddisfatto di questa prima sentenza del Tar perché ci dice sostanzialmente due cose: che i nostri dubbi sulla legittimità delle operazioni elettorali in quelle sezioni sono stati riconosciuti come fondati e che sarà necessario ricontare le schede e rivedere i verbali di quelle sezioni. E questo a garanzia di tutti», dice Simone Petrangeli. «Ero e resto tranquillo sul risultato finale - dice Antonio Cicchetti - passerò questo mese che ci separa dalla sentenza definitiva esattamente come gli altri, a lavorare. Certo, si pone il tema della selezione del personale ai seggi. Sui presidenti, nominati dalla Corte d'Appello, il Comune non ha voce in capitolo ma sugli scrutatori sì. Proporrò al consiglio di creare un albo, il cui accesso sia regolato da un esame». Antonio Cicchetti e Ettore Saletti si erano costituiti in giudizio per contestare l'ammissibilità del ricorso di Petrangeli e del centrosinistra, sostenendo la «genericità e la carenza di interesse» del ricorso, e la «mancanza di elementi di prova circa l'incidenza delle irregolarità paventate sui risultati elettorali». Ma il Tar non è stato dello stesso parere, considerando l'incredibile pasticcio di numeri e di conti che non tornano tra schede autenticate, votate, e non utilizzate che emerge già dalla lettura dei verbali «non soltanto enunciata bensì adeguatamente comprovata» dagli stessi verbali delle sezioni «incriminate». Di qui la decisione di disporre una «verificazione tecnica», che sarà materialmente eseguita da uno o più funzionari nominati dal Prefetto. Da questa storia, prima ancora che il risultato finale del ballottaggio - che vice Cicchetti vincere per 99 voti - esce malissimo il sistema elettorale locale, visto in scena nei seggi, ma non esce benissimo neanche l'Ufficio centrale che pure ebbe due giorni per fare le verifiche: già in quella sede, dai verbali era chiaro il pasticcio dei numeri almeno in quelle 8 sezioni ma lì finì. Dai tecnicismi elettorali alla politica. Ieri erano in tanti ad aspettare la sentenza del Tar. I più rapidi a commentare sono stati gli ex consiglieri del centro sinistra riuniti nell'associazione «In Marcia», che si dicono «cautamente soddisfatti» di questa prima pronuncia del Tar. «Il giorno del ballottaggio si sono verificate carenze macroscopiche che hanno minato i principi di trasparenza e libera espressione del voto. Il fatto che il Tar abbia preso atto di questi errori dimostra che i fatti sono stati gravi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA