Rieti, lite in Fratelli d'Italia
Trancassini: "Fuori Costini"

Chicco Costini
di Alessandra Lancia
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Sabato 19 Luglio 2014, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 21:07
RIETI - Allontanate Costini da Fratelli d'Italia: dopo lo scontro ad alzo zero tra Costini e Sinibaldi sul Mercatino del libro usato - con il gruppo di Rinnovazione e diVacuna che ne hanno aperto uno in via Cintia, in concorrenza con quello storico di Area, quest’anno a Villa Reatina - il portavoce provinciale Paolo Trancassini ha chiesto alla presidente del partito Giorgia Meloni l’allontanamento dal partito di Costini, «per incompatibilità politica». Formula un po’ vaga, che lascia Costini esattamente dov’era.

Io sono qua - spiega Costini (nella foto) - perché pensavo che Fratelli d'Italia dovesse essere un contenitore per il popolo di destra. Francamente, non capisco come possano riuscirci se c'è chi caccia qualcun altro: non mi sembra fossero queste le indicazioni date a livello nazionale dalla Meloni. Ho scelto di seguire Alemanno in questa avventura e riconfermo la mia scelta: poi, certo, se davvero mi dovessero cacciare da un partitino che ha il 2,5% me ne farò una ragione».



Ma Alemanno è già in campo: «Allucinante pensare di risolvere con provvedimenti disciplinari e con anatemi le difficoltà che esistono nella federazione di Rieti - osserva. - Costini rappresenta una parte importante della storia della Destra a Rieti, si mettano da parte ridicoli atteggiamenti disciplinari e si faccia uno sforzo serio e meditato di ricomposizione politica, che permetta a Rieti di affrontare il prossimo congresso in un clima di serenità».



Sarà difficile: sempre fratelli-coltelli, Costini e il gruppo di Trancassini e Sinibaldi che per primi, nel Reatino, presero posizione (e posizioni) dentro il movimento. Costini in Fratelli d'Italia c'è entrato sulla scia di Alemanno, facendo sempre gruppo a sè, e dopo che molti dei suoi fedelissimi l'avevano abbandonato. E' seguita una breve storia più da separati in casa che da Fratelli d'Italia, una convivenza forzata esplosa la scorsa settimana dopo l'apertura di due mercatini del libro usato, che ha mandato Costini su tutte le furie e dato il via all'ennesimo duello verbale su facebook con Sinibaldi, sprezzantemente definito «er bibbitaro» (quartier generale del gruppo di Sinibaldi è il Depero Club di via Terenzio Varrone).



Un batti e ribatti che mercoledì sera avrebbe avuto il suo epilogo alla direzione provinciale del partito, con la richiesta «dell'allontanamento dal partito di Trancassini alla Meloni». «Mi sembra una liturgia antica - dice ancora Costini - di un partito che a livello locale, al di là dell'esibita giovinezza, mi sembra che fatichi ad avere una linea politica».



Mica tanto: nella prima parte della nota la linea è, per esempio, sulla nuova Provincia, di «valutare le possibili convergenze su temi e proposte con le altre forze politiche», dando mandato pieno a Trancassini di trattare «in un momento in cui è indispensabile battersi per la difesa e il rilancio del territorio». «Ecco, non vorrei che io fossi d'intralcio per questo - continua Costini. - L'accordo tra Trancassini e Melilli c'è: ma come si possono rifiutare le larghe intese a livello nazionale e poi farle a livello locale?».
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