Rieti, i nuovi anestesisti restano
a casa e il de Lellis al palo:
già rimandate molte operazioni

Ospedale de Lellis
di Mario Bergamini
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Venerdì 3 Agosto 2018, 07:38 - Ultimo aggiornamento: 14:12
RIETI - Le forze fresche rimangono nel congelatore e l’operatività chirurgica dell’ospedale de Lellis sulla carta. Subisce una brusca frenata la possibilità di riportare quasi a pieno regime i livelli di interventi nell’unico nosocomio della provincia. I tre anestesisti che erano attesi in servizio già nella giornata di mercoledì sono al momento rimasti nel chiuso delle loro abitazioni e sarà difficile poterli vedere a breve, anche solo per una passeggiata, dalle parti del de Lellis. Eppure, non più tardi del 16 luglio scorso, l’Azienda sanitaria reatina aveva annunciato con enfasi l’arrivo di tre nuove figure professionali, manna dal cielo per riprendere con regolarità gli interventi chirurgici che l’Asl, dalla fine di maggio, era stata costretta a dimezzare per la mancanza di medici anestesisti. Due sarebbero entrati al lavoro dal 1 agosto, il terzo appena dopo Ferragosto. Ma così non sarà più.

LE MOTIVAZIONI
Cosa è accaduto in queste breve lasso di tempo? E’ accaduto che la Regione Lazio, dopo aver tacitamente accolto la richiesta della Asl reatina di fare resistenza al diritto di opzione che spetta ai candidati classificatisi ai primi posti nella graduatoria del bando pubblico (tradotto: la Asl di Rieti annullando il diritto di opzione avrebbe costretto i vincitori del bando a prendere servizio a Rieti e non in altre realtà che ne avessero fatto richiesta), solo il 28 luglio scorso ha spedito una lettera alla direttrice generale Marinella D’Innocenzo nella quale spiega che, pur comprendendo le difficoltà e le criticità nel reclutamento del personale e pur considerando gli sforzi profusi per la risoluzione dell’impasse operativo chirurgico, non è possibile opporsi al diritto di opzione, in quanto contrasta con le disposizioni di legge regionale vigenti.

Traduzione in parole povere: se i primi tre anestesisti in graduatoria non vogliono venire a Rieti non li si può costringere e bisognerà aspettare lo scorrimento della lista per coprire i posti necessari. Questo stop (quantomeno inusuale che sia stato ufficializzato dalla Regione solo tre giorni prima del termine in cui dovevano prendere servizio le nuove figure professionali) comporta quindi un ritardo nell’acquisizione di nuovi anestesisti e il proseguimento della ridotta capacità chirurgica del de Lellis. Tanto è vero che già ieri sono giunte a molti utenti che avevano prenotato interventi in questo mese, le comunicazioni dello slittamento a settembre delle operazioni programmate.

COME OVVIARE?
Come si può ovviare a questo nuovo impasse? La convinzione che alberga nei vertici Asl è che appena dopo Ferragosto la situazione si dovrebbe sbloccare e, con i tre nuovi anestesisti, dovrebbero essere operativi anche due nuovi chirurghi. Non resta che aspettare, anche se il verbo, pronunciato a chi da tempo è in attesa di potersi operare, suona peggio di una bestemmia.
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