Molotov incendiarie, il responsabile è un 33enne di Santa Rufina. All'origine un'azione dimostrativa contro le istituzioni

Uno dei distributori colpiti
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Mercoledì 2 Agosto 2023, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 18:07

RIETI - Sviluppi mell'indagine dopo il lancio di bottiglie molotov a tre distributori, una banca e una chiesa.

Una persona è stata fermata già ieri, da parte della squadra Mobile che ha condotto e di fatto concluso le indagini in merito alla notte brava di lunedì. Si tratta di una ragazzo di 33 anni di Santa Rufina.

Si cerca di capire se avesse collegamenti con altre persone e capire chi sono gli autori dei folli gesti della notte di lunedì.

“Nella serata del 1° agosto 2023, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Rieti ed i militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia dei Carabinieri di Rieti e di Cittaducale, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti, hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di un giovane di origini reatine, residente in Germania, per i danneggiamenti incendiari perpetrati nella notte del 1° agosto scorso.

Durante tale nottata, infatti, alcune stazioni di servizio di Rieti e di Cittaducale, nonché un Istituto di Credito ed il portale di una chiesa di Rieti sono stati oggetto da parte di ignoti di alcuni danneggiamenti operati attraverso il lancio di alcune bottiglie incendiarie.

Tutti gli eventi delittuosi sono stati operati nell’area di competenza territoriale dell’Arma dei Carabinieri, così come disposto dal Piano di Coordinamento del Controllo del Territorio attivo in questo capoluogo, i cui militari hanno svolto le prime attività di indagine, raccogliendo alcuni elementi di prova, quali, in particolare, le immagini del sistema di videosorveglianza di una stazione di servizio, che ha permesso agli investigatori di delineare il profilo dell’autore ed il mezzo di trasporto utilizzato durante la commissione dei reati.

Come da protocollo operativo, queste informazioni sono state veicolate a tutte le Forze di Polizia di questa provincia, al fine rintracciare il responsabile ed arrestarne la pericolosa condotta.

Nella successiva mattinata, poche ore dopo i fatti, acquisite tali informazioni, gli investigatori della Polizia di Stato, impegnati nei servizi di pattugliamento predisposti per la circostanza, hanno individuato una persona che, per aspetto fisico ed automobile utilizzata, poteva corrispondere alle descrizioni dell’uomo ricercato, e lo hanno immediatamente bloccato, procedendo al suo controllo.

Il giovane, già conosciuto per precedenti episodi di ostilità verso le Forze dell’Ordine, ma da tempo espatriato in Germania, ha mostrato fin da subito segni di nervosismo, alludendo genericamente ad una sua responsabilità per fatti di cui gli operanti erano a conoscenza, pur senza sbilanciarsi nei dettagli.

Stante la notevole somiglianza dello stesso con la persona ricercata, l’uomo è stato accompagnato in Questura e sottoposto a perquisizione personale e veicolare che ha consentito agli Agenti della Polizia di Stato di rinvenire un copricapo del tutto somigliante a quello indossato dall’autore dei danneggiamenti.

La successiva perquisizione domiciliare effettuata dagli Agenti della Polizia di Stato, a Rieti, nell’abitazione della madre ove era domiciliato, ha consentito il rinvenimento ed il sequestro di alcuni indumenti probabilmente utilizzati dall’uomo durante il lancio delle “molotov”, nonché un involucro di cartone che conteneva bottiglie di birra identiche ai resti di quelle sequestrate nelle stazioni di servizio e nell’istituto di credito danneggiati.

Nel corso della perquisizione, inoltre, gli Agenti hanno acquisito una foto nella quale l’uomo era ritratto mentre, indossando una tuta da meccanico analoga a quella sequestrata e un passamontagna scuro, impugnava con la mano sinistra una bottiglia “molotov”, identica a quelle utilizzate per gli incendi.

L’indagine, operata congiuntamente dalla Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri attraverso l’escussione dei testimoni e l’esame delle immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza presenti nei luoghi danneggiati o nelle vicinanze degli stessi, ha consentito la completa ricostruzione dell’iter criminis eseguito dal sospettato che, in Questura, pur non ammettendo esplicitamente le proprie responsabilità, ha evidenziato atteggiamenti di odio verso le istituzioni repubblicane, minacciando di perseverare nelle sue intenzioni criminose.

Al termine delle attività investigative ed all’esito del confronto con il Pubblico Ministero di Turno, gli operanti hanno eseguito il provvedimento precautelare di fermo di indiziato di delitto dell’uomo per i reati di fabbricazione di armi da guerra, porto in luogo pubblico di armi da guerra aggravato e danneggiamento seguito da incendio, associandolo presso la locale Casa Circondariale, a disposizione della Autorità Giudiziaria.

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