Nome: «Mensa S. Chiara nomade: «Comune, Provincia, Fondazione o Chiesa provvedano a una soluzione definitiva»

Nome: «Mensa S. Chiara nomade: «Comune, Provincia, Fondazione o Chiesa provvedano a una soluzione definitiva»
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Venerdì 17 Marzo 2023, 10:33
RIETI - «Da quando ha dovuto lasciare la propria sede originaria in Via San Francesco, nell’ambito del Monastero di S. Chiara, l'omonima mensa di S. Chiara ha cominciato un triste pellegrinaggio da un sito provvisorio all'altro», inizia così la nota di Nome Officina Politica.

«La mensa da anni fornisce un servizio etico-sociale di assistenza a soggetti in condizioni di povertà assoluta, un compito che spetterebbe in primo luogo alle Istituzioni, come da dettato costituzionale (arr.  dagli artt. 3, 36, 41), e che i 169 volontari della mensa, con spirito autenticamente francescano, stanno garantendo nonostante le oggettive difficoltà. Ogni giorno vengono forniti oltre 100 pasti, un venti per cento dei quali consegnati a domicilio a coloro che non hanno la possibilità di spostarsi. L'utenza è costituita per metà da italiani, per metà da stranieri».

«Nome Officina Politica si è recata in visita all'ultima "tappa" della nomade ricollocazione del servizio, oggi erogato presso il Mako, grazie alla collaborazione della Comunità Montana, che ha concesso l'uso di una cucina. Benché i pasti possano essere serviti al coperto, parliamo pur sempre di un tendone riscaldato, privo di servizi igienici per gli utenti, non certo di un locale adibito a tale scopo. Come al solito, una situazione tampone e provvisoria».

«Troviamo censurabile - dichiarano da Nome - che le istituzioni si sottraggano alle loro corresponsabilità, archiviando come mai esistite promesse fatte e non rispettate. È inaccettabile la mancanza di rispetto per chi ha bisogno di questi servizi e per i volontari che li erogano, così come la totale assenza di spirito di solidarietà. Evidentemente, in un contesto di disagio e di fragilità, non ci sono clientele né un potenziale elettorale da coltivare. Emerge inoltre l'incapacità amministrativa di individuare una soluzione semplice ed efficace che dia a un'associazione di cittadini gli strumenti per garantire un servizio stabile, di lungo termine, così come di farsi carico di interagire con altre istituzioni, come la Fondazione Varrone o l'autorità ecclesiastica, che non dovrebbero fare fatica a trovare uno spazio e attrezzarlo. Anche sulla consegna dei pasti a domicilio - prosegue Nome - si segnala che esistono soluzioni strutturate offerte proprio per tali necessità sociali dai principali operatori del settore delivery, con i quali si potrebbe prendere contatto per valutare soluzioni alternative, già adottate in giro per il mondo».

«Nel frattempo, le difficoltà della mensa di S Chiara sono all'ordine del giorno, come rivelano i volontari»: «Stiamo organizzando una raccolta alimentare presso un magazzino che ci è stato messo a disposizione dalle suore. Abbiamo però problemi nel pagamento delle utenze e nelle consegne a domicilio della spesa, visto che il nostro servizio si sta ampliando a tutta la provincia. Purtroppo abbiamo dovuto sospendere questo servizio, come anche il pagamento delle utenze». 

«Da sempre la mensa di S. Chiara conta sulla solidarietà dei cittadini, ora ha bisogno anche di un sostegno da parte dell'amministrazione».  
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