Quell’abbraccio a Rieti per Santa Barbara nel mondo nel 2009 tra i vigili del fuoco di Israele e Palestina

L'incontro tra vigili del fuoco di Israele e Palestina nel 2009 a Rieti (foto di Massimo Renzi)
di Giacomo Cavoli
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 00:10

RIETI - Un ideale abbraccio tra lo Stato di Israele e la Palestina, nel segno del fuoco che i due popoli tentano - invano - di spegnere da oltre settant’anni. Dopo lo storico incontro organizzato nel 1989 dal Comune di Rieti insieme all’allora arcivescovo di Gerusalemme (in quel momento in esilio) Hilarion Capucci e Nemer Hammad, rappresentante in Italia dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina - rievocato negli scorsi giorni dall’ex sindaco Paolo Tigli sulle pagine de Il Messaggero - il primo dicembre 2009, quattordici anni fa, anche l’annuale celebrazione di “Santa Barbara nel mondo” si fece portavoce di uno dei più difficili tentativi di pacificazione del Medio Oriente, consegnando il premio di solidarietà “Nel Fuoco” ai due palestinesi Majdi Hmidam (capo della protezione civile) e Sami Hamdan (comandante di Ramallah) e ai due vigili del fuoco israeliani Netanel Dorom (comandante di Gerusalemme e Tel Aviv) e Brauner Shachar (comandante di Haifa), durante uno dei periodi di massima freddezza registrati nei rapporti internazionali tra i due popoli.

L'incontro. Un piccolo miracolo di Natale, nato grazie alla sensibilità di Pino Strinati, cuore e mente dell’associazione culturale Santa Barbara nel Mondo che, sul palco del teatro Flavio Vespasiano e con l’ausilio di un interprete, riuscì a far stringere la mano e a far abbracciare i comandanti delle forze di soccorso del popolo israeliano e di quello palestinese, consegnando loro il premio “Nel fuoco”, assegnato per opere di salvataggio.
Accompagnato dal sottofondo musicale della banda dei vigili del fuoco diretta da Donato Di Martile, fu il comandante generale del corpo, Antonio Gambardella, a premiare i due palestinesi Majdi Hmidam e Sami Hamdan, giunti a Rieti in rappresentanza dell’Autorità Nazionale Palestinese e i due israeliani Netanel Dorom e Brauner Shachar, vigili del fuoco dello Stato di Israele.

Il racconto. «Sul palco abbiamo avuto questo abbraccio di grande significato - raccontò Strinati al termine dell’incontro - e la motivazione che abbiamo dato al premio è chiara. Lo meritano per gli innumerevoli interventi che operano nel fuoco del conflitto, salvando le persone senza alcuna distinzione di appartenenze sociali e religiose. La pace si costruisce giorno dopo giorno».
Dopo la consegna dei premi, Strinati organizzò anche un’iniziativa al santuario di Greccio, accompagnando i comandanti israeliani e palestinesi (insieme al comandante dei vigili del fuoco di Roma, Gioacchino Giomi e al comandante dei vigili del fuoco di Rieti, Antonio Albanese), all’interno della grotta del Presepe, per accendere tutti insieme la “Lampada della pace”. «In quel momento, all’interno della grotta, ognuno di loro rappresentava una “Terra Santa”, dove il comandante di Roma simboleggiava la città del Papa e quello di Rieti rappresentava la nostra valle Santa - spiegò Strinati. - Anche in questo modo abbiamo voluto lanciare un importante e significativo messaggio di pace».

Quattordici anni dopo, tuttavia, il fuoco dell’odio arde ancora in maniera brutale.

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