RIETI - Ancora nove mesi di calvario. Nella speranza che tutto fili per il verso giusto, senza intoppi né imprevisti. Almeno nove mesi in cui si dovranno fare i conti con il sovraccarico di traffico lungo l’alberata, che costituisce la porta sud di Rieti, ma anche con mezzi pesanti costretti ad attraversare la città o, comunque, strade non proprio adatte al passaggio di tir e simili. Tutto regolato da una segnaletica che da diversi automobilisti è considerata inadeguata e poco chiara. Dopo appena una settimana è già incubo da chiusura-galleria a Rieti, con il tunnel di Colle Giardino bloccato al traffico in direzione Roma per lavori di adeguamento. Una fase che arriva dopo gli abbondanti due anni di chiusura della “canna” verso Rieti ma che, per vari motivi, sta creando più disagi, soprattutto nei giorni feriali, vista la mole di pendolari tra Rieti e Roma.
Lo scenario. Il problema principale è l’aumento dei camion, che ora sono costretti ad attraversare Rieti. Quando era chiusa la “canna” verso il capoluogo, i tir da Roma e diretti a L’Aquila, transitavano per l’alberata ma, subito dopo la rotatoria di Fonte Cottorella, imboccavano le gallerie di Sant’Antonio al Monte, proseguendo verso il nucleo senza passare per la città. Oggi, tutti i tir che vengono dalla zona industriale, dall’Abruzzo e dal Cicolano diretti a Roma, sono costretti a uscire allo svincolo di Casette-Rieti est e a proseguire sulla Salaria attraversando il Borgo.
Segnaletica da rivedere. Molti automobilisti hanno contestato la segnaletica messa negli ultimi giorni, in particolare quelli che arrivano da Terni. L’avvertimento della chiusura è indicato solo con 2 piccoli cartelli gialli che, spesso, sfuggono o sono di difficile interpretazione. Molti automobilisti diretti a Roma hanno “mancato” l’uscita del Macelletto, ritrovandosi di fronte alla strada sbarrata, costretti a proseguire fino a Rieti ovest per poi tornare indietro. Roba da poco per chi conduce un’auto, ma problema vero per chi è alla guida di un tir, costretto poi ad attraversare la città. I problemi, insomma, non mancano e alla fine del calvario restano ancora 9 mesi. Se tutto andrà bene.