Rieti, i frati minori confluiscono
con quelli dell'Abruzzo

I Frati Minori
di Alessandra Lancia
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Mercoledì 10 Maggio 2017, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 13:06
RIETI - Rivoluzione dolce in casa francescana: sotto il cielo ora sereno ora tempestoso di Greccio si è sciolta la Provincia romana dei Frati Minori (come dire l'ordine dei frati di Roma e Lazio) ed è nata la Provincia di Lazio e Abruzzo, intitolata a San Bonaventura di Bagnoregio e affidata all'ultimo ministro della provincia romana, padre Luigi Recchia.

A suggellare un percorso di collaborazione avviato già da tempo sotto la spinta dei grandi cambiamenti che hanno investito anche il mondo francescano, è stato il ministro generale dei frati minori, padre Michael Perry, ieri a Greccio insieme a decine di religiosi arrivati dalle 20 tra case e conventi presenti tra Roma, Rieti, Latina, Pescara Chieti, Teramo e L'Aquila.

«Serve una Chiesa capace di camminare insieme, una Chiesa fatta di una rete di testimoni che cerchino non l'unanimità ma la vera unità nella ricchezza e nell'armonia della diversità», ha detto il vescovo di Foligno, Gualtiero Sigismondi, ai frati riuniti all'Oasi aprendo il capitolo provinciale. Di questa nuova Provincia, Rieti (che pure negli anni ha visto ridimensionarsi la presenza francescana: basti pensare alla chiusura di Sant'Antonio al Monte) rappresenta il cuore più antico e conserva il segno delle origini, con i quattro santuari della Valle Santa e il convento di Ponticelli. Una spiritualità rilanciata anche dall'esperienza del Cammino di Francesco che i frati minori hanno sposato in pieno, e dalla rinnovata intesa con la Chiesa reatina, con il vescovo Pompili che non manca occasione per rilanciare il tema di «Francesco da Rieti».

LA SPINTA DEL VESCOVO
L'ultima venerdì scorso, all'annuale convegno di Greccio, presente anche la storica Chiara Frugoni: «La memoria di Francesco è stata sottoposta a un'incessante opera di rivisitazione, col rischio di occultare, se non addirittura censurare, la sua bruciante profezia», che ebbe in Rieti il luogo della sua formulazione originale e originaria. Per Pompili è solo recuperando l'originale fisionomia del santo che sarà possibile trovare «nuove forme per incarnarne il suo singolare carisma».

LE TESTIMONIANZE
E la valle reatina ne offre ampie e genuine testimonianze. Lo sanno bene i camminatori che sempre più numerosi ne affollano i sentieri, e lo sa bene la Frugoni, che tra sabato e domenica, oltre a Greccio ha voluto rivedere gli affreschi della chiesa di San Francesco, raro esempio di rappresentazione del santo senza le stimmate.
«La Frugoni sta identificando alcuni momenti dell'iconografia francescana della Basilica superiore di Assisi con elementi del nostro territorio spiega l'architetto Stefano Eleuteri L'incontro con lei è stato davvero ricco di stimoli e proposte».
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