Emiliano Giancristofaro, studio e battaglie: ritratto corale di un intellettuale

Giancristofaro, studio e battaglie: ritratto corale di un intellettuale
di Mario Giancristofaro
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Martedì 30 Aprile 2024, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 13:48

«Emiliano Giancristofaro è stato un intellettuale nel senso gramsciano, senza “aura” e consapevole di rifiutare ogni “turris eburnea” da cui contemplare dall’alto il reale. Si è immerso nel mondo popolare stabilendo un’autentica connessione sentimentale con le classi subalterne». È un passaggio dell’intervento di Gianni Melilla, politico vecchio stampo, che scolpisce pienamente la personalità del professore, etnologo e ambientalista ante litteram, scomparso due anni fa a Pescara Testimonianza che si trova tra le tante raccolte nel volume “Emiliano Giancristofaro, una vita per il bene comune”, curato con amore e diligenza dalla moglie Lucia Di Virgilio. La sezione abruzzese di Italia Nostra, di cui Giancristofaro, lancianese nel cuore ma cittadino del mondo, è stato uno dei fondatori e presidente dal 1994 al 2003, presenterà il volume oggi pomeriggio, ore 17.30, teatro Cordova di viale Bovio. Il testo raccoglie scritti dei maggiori intellettuali abruzzesi, e non solo, e di amici del professor Giancristofaro, che per tanti anni è stato, oltre che studioso delle tradizioni popolari e autore di libri, docente di storia e filosofia nei licei, con incarichi all’Università d’Annunzio.

Saranno presenti la moglie Lucia, i figli Lia, antropologa universitaria, ed Enrico, giornalista.

Tra i relatori: Eide Spedicato Iengo, Gianni Melilla, Giovanni Damiani, Gabriella Albertini, Elia Iezzi, Nicola Mattoscio, Massimo Palladini, Pierluigi Vinciguerra presidente della sezione di Lanciano di Italia Nostra. Molte battaglie per la difesa dell’ambiente e dei beni architettonici Giancristofaro le ha condotte dalle colonne del Messaggero di cui era attivo collaboratore. Ha colto anche importanti risultati, come la lunga lotta, con altri intellettuali, contro l’insediamento di una industria petrolchimica in Val di Sangro, dove poi è sorta la Sevel; il vincolo di terreni attorno all’abbazia di San Giovanni in Venere; la tutela di edifici storici, tra cui Villa Marciani, dove adesso c’è la biblioteca, e le ville di primo novecento esistenti a Lanciano. Suo fiore all’occhiello, la “Rivista abruzzese”, rassegna trimestrale di cultura, palestra di pensiero e di analisi di tanti problemi, ora diretta dalla figlia Lia.

Mario Giancristofaro

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