Rieti, Emanuele Donati lascia:
niente ricandidatura

Emanuele Donati
di Alessandra Lancia
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Mercoledì 15 Marzo 2017, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 13:02
RIETI - Comunali di giugno, Emanuele Donati si sfila: non una defezione qualsiasi per la coalizione di centro sinistra che sostiene Simone Petrangeli. Una scelta che ha del clamoroso, sia per l'impegno dell'esponente di Alleanza per Rieti in questi cinque anni di consiliatura - uno dei pochi a leggersi le carte e a «stare sul pezzo», sia in consiglio comunale che sui social - sia perché da settimane Donati era impegnatissimo nella formazione della lista civica con cui il movimento di Paolo Bigliocchi avrebbe dovuto appoggiare il sindaco uscente. Una causa alla quale aveva cercato di (ri)conquistare anche Maurizio Vassallo. Invece Bigliocchi è dato in marcia verso la lista di Petrangeli, mentre Vassallo sembra seriamente tentato dalla «sirena» Calabrese, il cui lancio della candidatura a sindaco è ormai imminente e non sarà privo di sorprese. Tutto da capire quello che è successo negli ultimi giorni. «Mi sarei aspettato un'apertura seria del sindaco verso il mondo civico e moderato: non c'è stata, ne prendo atto e mi chiamo fuori - dice Donati non senza amarezza. - Era anche il momento di aprire spazi nuovi a chi in questi anni si è impegnato duramente e invece niente. Preferisco sfilarmi adesso, senza rancore né recriminazioni: farò la mia parte di consigliere di maggioranza fino all'ultimo giorno utile, ma poi mi fermo lì». Di «schiaffi» da prendere ancora ce ne sono: non fossero bastati quelli di questi giorni sul caso del cedro di piazza Primo Maggio - «sovrastimato» quanto si vuole ma indicativo di come in questo momento la leadership del sindaco sia per lo meno appannata - a giorni riesploderà il bubbone dell'ex Manni.

EX MANNI IN COMMISSIONE
Oggi se ne discuterà in commissione Bilancio, con il Comune che ha tempo cinque giorni per onorare l'impegno preso con la Quadrifoglio il 7 marzo in Prefettura: ma mentre si lavora a portare da 1.500 a 1.800 la soglia di compartecipazione alle spese della retta, è ancora in alto mare lo sblocco del milione e 350 mila euro reclamato dalla cooperativa, in buona parte debito fuori bilancio che nessuno si assume la responsabilità di riconoscere. E intanto le defezioni continuano.
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